Nessuno la conosceva, l’hanno scoperta dallo Spazio | Eppure questa creatura marina esisteva già ai tempi di Napoleone
Un'enorme creatura (National Geographic foto) - www.marinecue.it
Dopo secoli di mistero e anonimato, sono finalmente riusciti a scovarla. Nessuno se la sarebbe aspettata così
La scoperta di creature marine nuove ed imprevedibili è un processo senza dubbio affascinante, che per essere portato a termine necessita di un preciso connubio tra una serie di elementi, che devono funzionare alla perfezione.
Lo spirito d’esplorazione è sicuramente il sentimento da cui tutto ha origine, che ha bisogno, però, di essere supportato dalla ricerca scientifica e dal progresso della stessa, nonché da tecnologie avanzate, al passo con i tempi.
Generalmente, per esplorare i fondali oceanici, o quanto meno le profondità idriche del globo – considerando che oltre l’80% delle stesse risulta ancora inesplorato -, vengono organizzate spedizioni oceanografiche.
Imbarcazioni specializzate e dotate di strumenti di analisi di ultima generazione si occupano di raggiungere, ad esempio, barriere coralline e fosse oceaniche, servendosi anche di veicoli robotici come gli AUV e i ROV, che permettono di spingersi fino a migliaia di metri di profondità.
Più di un semplice rilevamento
Un animale enorme, la cui osservazione è stata possibile soltanto dallo Spazio, è divenuta concreta realtà. Ci troviamo nelle Isole Salomone, dove un corallo – in merito al quale molti si sono espressi come se ad esser stato individuato fosse un “mostro marino” -, o meglio una serie di questi organismi, contraddistinti da dimensioni impressionanti sono stati individuati da un gruppo di ricercatori.
Parliamo, più specificamente, del Pavona Clavus,, organismo comunitario formato da milioni di minuscoli polipi, che vivono e crescono insieme, proprio come fosse un unico essere: si tratta, perciò, di comunità organizzate in colonie, con questa nello specifico che potrebbe seriamente candidarsi a più grande al mondo, in termini individuali. Le misure della meravigliosa scoperta? 34 metri di larghezza e 32 di lunghezza, corrispondente a circa due campi da basket messi uno di fianco all’altro.

Com’è apparso nelle immagini?
Approfondendo le fotografie diffuse è possibile osservare un cumulo marrone, contraddistinto da una forma irregolare e ricca di protuberanze, che nasconde al suo interno anche tonalità che variano tra il giallo e il viola. Il biologo marino e fotografo subacqueo Manu San Felix ha affermato che osservare uno spettacolo unico come quello rappresentato dai coralli fosse un sogno, evidenziando come l’età del complesso possa risalire addirittura a diversi secoli fa. In termini puramente ambientali si tratta, altresì, di una scoperta storica.
Infatti, la rappresentante del Ministero della Cultura e del Turismo delle Isole Salomone, appartenente ad una locale tribù, ha dichiarato che tale colonia potrebbe potenzialmente diventare un punto di riferimento internazionale in tema di tutela delle acque locali. E’ proprio il gruppo etnico di sua appartenenza ad occuparsi della protezione, seppur informale, dell’intera area da più di dieci anni: ma la volontà comune è quella di istituire ufficialmente un’area marina protetta, in modo tale da favorirne una conservazione migliore e per un periodo duraturo. Si tratta di un patrimonio preziosissimo in termini marittimi e di ecosistemi che l’intera comunità dovrebbe avere priorità nel proteggere. A scriverlo è Esquire.com.
