Croazia, pur di vendersi al turismo stanno distruggendo tutto | Le spiagge sono tutte artificiali: la costa sta morendo

Illustrazione di una spiaggia distrutta (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di una spiaggia distrutta (Canva FOTO) - marinecue.it

La Croazia negli ultimi anni è diventata molto turistica, e a pagarne le conseguenze sono le spiagge e le coste.

La Croazia è diventata negli ultimi anni una delle mete più gettonate d’Europa, grazie al suo mix di spiagge da cartolina, città storiche e natura incontaminata. Affacciata sull’Adriatico, offre acque cristalline, oltre mille isole e borghi costieri pieni di fascino.

Zara, Spalato e soprattutto Dubrovnik sono tra le città più visitate, amate per le loro mura antiche, i centri storici e l’atmosfera mediterranea. Ma anche l’entroterra ha molto da offrire, tra parchi nazionali, laghi turchesi e cascate spettacolari, come quelle dei laghi di Plitvice.

Il turismo qui è ben organizzato, ma ancora a misura d’uomo: i prezzi sono generalmente più contenuti rispetto ad altre località europee, e la qualità dei servizi è buona. In estate, però, la costa può diventare affollata, quindi conviene prenotare in anticipo.

Negli ultimi anni, la Croazia ha puntato molto anche sul turismo sostenibile e culturale, con itinerari enogastronomici, festival musicali e percorsi escursionistici. Una destinazione che sa accontentare sia chi cerca relax che chi ama esplorare.

La Croazia da sogno… ma a che prezzo?

Quando si pensa all’estate perfetta, per molti la Croazia è lì in cima alla lista: mare blu intenso, isolette tranquille, borghi di pietra bianca e spiagge che sembrano uscite da una brochure. Negli ultimi anni, milioni di turisti l’hanno scelta come meta, e non a caso: nel 2024 il turismo ha portato quasi 15 miliardi di euro nelle casse del Paese. Numeri da capogiro per un territorio tutto sommato piccolo, ma ricchissimo di fascino.

C’è però un dettaglio che spesso sfugge: solo il 6% delle coste croate è naturalmente sabbioso (repubblica.it). Già, il resto sono rocce, ciottoli, e scogli (che magari avranno pure il loro fascino, ma certo non piacciono a tutti). Per accontentare i gusti di chi sogna distese di sabbia morbida e lettini ben allineati, molte località hanno cominciato a creare spiagge artificiali, letteralmente “scolpite su misura”.

Illustrazione della spiaggia di Dubrovnik (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione della spiaggia di Dubrovnik (Canva FOTO) – marinecue.it

Problemi da non sottovalutare

Come riportato da repubblica.it, per costruire queste spiagge in molti casi si è ricorsi a sabbia portata da cave o a ghiaia dragata direttamente dai fondali, come nel caso di Primosten. Ma il rovescio della medaglia esiste, ed è tutt’altro che trascurabile. Le spiagge artificiali sono molto più fragili di quelle naturali.

L’innalzamento del livello del mare e le mareggiate estive, che ormai sono sempre più violente e frequenti, portano via ogni anno una parte del materiale depositato. Quindi si ripete tutto da capo: nuova sabbia, nuovi interventi, nuovi costi. Non solo: in alcuni casi, per rendere “più bella” la costa, si è arrivati a rimuovere la posidonia, una pianta marina fondamentale per l’equilibrio degli ecosistemi.