ALLERTA estinzione di massa | Anche i ricci di mare stanno scomparendo tutti: è sempre colpa dell’uomo

Illustrazione di un riccio di mare (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un riccio di mare (Canva FOTO) - marinecue.it

Purtroppo siamo vicini ad un’estinzione di massa, e i ricci di mare sono davvero a rischio. Purtroppo la colpa è imputabile all’uomo.

I ricci di mare sono piccoli animali marini dalla forma sferica, coperti di aculei che usano sia per difendersi che per muoversi lentamente tra rocce e fondali. Sono animali molto versatili!

Fanno parte della famiglia degli echinodermi, come le stelle marine, e vivono in quasi tutti i mari del mondo, anche se preferiscono le acque poco profonde e i fondali rocciosi.

A prima vista sembrano semplici, ma nascondono una struttura affascinante. Hanno una bocca nella parte inferiore del corpo, con cinque denti affilati che usano per raschiare alghe e nutrirsi. Questo apparato masticatore ha un nome curioso: si chiama “lanterna di Aristotele”, e ricorda quanto siano antichi (e studiati) questi animali.

Oltre al valore culinario, i ricci hanno un ruolo importante nell’ecosistema: controllano la crescita delle alghe e servono da cibo per pesci e altri predatori. Insomma, piccoli ma fondamentali

I ricci e il loro mondo sommerso

Chiunque sia cresciuto vicino al mare (soprattutto in Italia) li conosce bene: i ricci di mare. Piccoli, sferici, pieni di aculei che sembrano fatti apposta per rovinare un tuffo. Eppure, sotto quell’aspetto poco rassicurante si nasconde una creatura affascinante, fondamentale per la salute degli ecosistemi marini. Se ne stanno incollati alle rocce, in zone dove le onde si infrangono con forza, e mangiano alghe tutto il giorno. Ma non per questo sono pigri: il loro lavoro silenzioso tiene in equilibrio intere comunità sottomarine.

E non è finita qui. Oltre al ruolo ecologico, sono anche una specialità molto ambita. In tante regioni costiere, dal Salento alla Sicilia, finire un piatto di spaghetti con i “ricci” è quasi un rito. Il problema è che questa passione collettiva, col tempo, ha cominciato a pesare. La pesca, spesso troppo intensa e poco controllata, sta mettendo seriamente a rischio la sopravvivenza di questi animali. E no, non è allarmismo: le cifre parlano chiaro.

Illustrazione di un riccio di mare (Pixabay FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un riccio di mare (Pixabay FOTO) – marinecue.it

I ricci sono in pericolo!

Come riportato da lecceprima.it, una ricerca recente dell’Università del Salento ha lanciato un vero allarme: i ricci di mare, soprattutto la specie viola (Paracentrotus lividus), stanno scomparendo dalle coste pugliesi e siciliane. I numeri sono da brividi: meno di 0,2 individui per metro quadrato. Un livello mai visto prima. E quel che è peggio è che nemmeno le aree marine protette stanno facendo la differenza. Insomma, neanche nei luoghi dove dovrebbero essere più al sicuro, i ricci riescono a riprendersi. 

Le cause? Un mix pericoloso: pesca eccessiva da un lato, cambiamento climatico dall’altro. L’ondata di calore che ha colpito il Mediterraneo nel 2003 ha segnato l’inizio del declino, ma da allora la situazione non è mai migliorata. Anzi, con le temperature che continuano a salire, i ricci non riescono più a riprodursi come una volta. Gli scienziati parlano chiaro: serve un piano serio, altrimenti si rischia un collasso che non riguarderà solo i ricci, ma l’intero ecosistema marino.