Allarme degli scienziati, stanno morendo tutte | Le barriere coralline sono sempre più bianche: cambiare rotta per non ucciderle tutte

Illustrazione di una barriera corallina che sta scomparendo (Pixabay FOTO) - marinecue.it
Purtroppo, stanno morendo e prima o poi scompariranno. Nonostante i grandi sforzi degli scienziati, la situazione rimane molto critica.
Le barriere coralline sono un po’ come le città sottomarine dell’oceano. Colorate, piene di vita, brulicanti di pesci, alghe, crostacei e tante altre creature che manco si immaginano. Sono tra gli ecosistemi più ricchi e complessi della Terra.
Si formano grazie ai coralli, che sono piccoli animaletti che costruiscono strutture di carbonato di calcio. Col tempo, strato dopo strato, si creano vere e proprie “mura” naturali. Alcune, come la Grande Barriera Corallina in Australia, sono visibili pure dallo spazio.
Oltre a essere belle da vedere, sono utilissime: proteggono le coste dalle onde, danno cibo e lavoro a milioni di persone, e mantengono in equilibrio l’ecosistema marino. Insomma, senza barriere coralline, l’oceano sarebbe molto più povero.
Il problema è che stanno morendo. Il riscaldamento globale, l’inquinamento, la pesca eccessiva… tutto le sta mettendo in pericolo. E quando muoiono, non diventano solo grigie: si perde un mondo intero.
Le città colorate dell’oceano
Le barriere coralline sono un po’ come quartieri vivi e affollati sotto il mare. Sembrano paesaggi usciti da un sogno, pieni di colori, forme strane, pesci che vanno e vengono come in un mercato affollato. Ma tutto nasce da organismi piccolissimi, i polipi del corallo, che messi insieme costruiscono queste vere e proprie “architetture naturali”. E la cosa assurda? Coprono meno dell’1% del fondale oceanico, ma ospitano circa il 25% di tutta la vita marina.
Oltre a essere bellissime, fanno anche un lavoro incredibile: proteggono le coste dalle onde forti, forniscono cibo e lavoro a milioni di persone, e attirano turisti da tutto il mondo. Però sono delicate. Il riscaldamento globale, ad esempio, sta provocando sempre più spesso quello che si chiama sbiancamento: i coralli, sotto stress termico, perdono le alghe che li nutrono e diventano bianchi, come se si spegnessero. Se questo stato dura troppo, semplicemente… muoiono. E con loro, sparisce tutto il sistema che ci vive intorno.

Cosa sta succedendo?
Come riportato da modenavoltapagina.it, il NOOA ha scoperto che di recente si è verificato il quarto grande evento di sbiancamento di massa. Non parliamo di una barriera o due, ma di regioni intere colpite: Pacifico, Atlantico, zone tropicali e subtropicali. Gli scienziati iniziano a usare espressioni pesanti, tipo “punto di non ritorno”. In pratica, se si va oltre una certa soglia, i coralli potrebbero non riuscire più a rigenerarsi da soli.
E il dato che fa riflettere è che già oggi, secondo il WWF, più del 40% delle specie coralline che formano barriere è a rischio estinzione. Eppure, c’è ancora un filo di speranza. In alcune zone stanno provando a ricostruire le barriere pezzo per pezzo, e spesso coinvolgono le stesse comunità locali, ex pescatori compresi, in progetti di tutela. E ogni tanto, per fortuna, spunta anche qualche buona notizia: nuove barriere scoperte in zone remote, dove il mare è ancora in equilibrio.