Un mondo intero sulla terra | Ci metti un solo giorno per vedere tutte le Nazioni: isole di sabbia in un mare cristallino

Illustrazione di un mare cristallino (Pexels FOTO) - www.marinecue.it
Vuoi vedere tutte le nazioni del mondo? C’è un metodo rapido ed efficace che ti permetterà di fare ciò in un solo giorno.
Costruire sul mare è una sfida enorme. Non è solo questione di piazzare pilastri sull’acqua: bisogna fare i conti con onde, vento, corrosione del sale e fondali spesso instabili.
Si usano tecniche diverse a seconda del tipo di costruzione: piattaforme offshore, case su palafitte, porti, dighe. A volte si parte da isole artificiali, altre si “pianta” direttamente nel fondale.
Materiali? Devono resistere a tutto. Cemento speciale, acciaio trattato, a volte anche legno marino. E la manutenzione è continua, altrimenti l’ambiente fa a pezzi tutto.
Il risultato però è affascinante. Sembrano cose impossibili, e invece stanno lì: sospese sull’acqua, tra ingegneria e sogno. Dipende sempre da come costruiscono il tutto.
Il sogno galleggiante
Tutti sanno che a Dubai amano fare le cose in grande. Grattacieli da record, centri commerciali enormi, isole a forma di palma… e poi c’è “The World”, un’idea che sembra uscita direttamente dalla mente di un miliardario con molto tempo libero. Un arcipelago artificiale, fatto di circa 300 isolette, sistemate in modo da ricreare il planisfero. Ogni isolotto rappresenta una nazione, un pezzo di mondo “trasportato” nel Golfo Persico, a circa 4 chilometri dalla costa. C’è la Francia, l’Australia, il Brasile… perfino la California, anche se è solo sabbia.
Guardandolo su una mappa, fa un certo effetto. Un po’ come un puzzle incompleto che galleggia in mare aperto. L’idea alla base era semplice (si fa per dire): costruire un parco giochi per milionari. O meglio, una collezione di paradisi privati per chi ha il conto in banca che scoppia. Ma non tutto è andato secondo i piani, anzi… è andata un po’ storta, diciamo così.

Cos’è successo?
Il progetto parte nel 2003 con Nakheel Properties, una delle grandi aziende immobiliari di Dubai. Per realizzare queste isolette servono cifre da capogiro e un lavoro titanico: 321 milioni di metri cubi di sabbia dragata dal fondale, più 386 milioni di tonnellate di roccia per rinforzare il tutto. L’area coperta è enorme, circa 9 km per 6 km, con qualcosa come 230 chilometri di nuove coste. Il conto finale? Quasi 15 miliardi di dollari (fonte: Wikipedia).
E poi, puff. Crisi del 2008, mercato immobiliare a pezzi, e il progetto si blocca. Il 60% delle isole era stato venduto, ma la stragrande maggioranza è rimasta vuota, senza costruzioni, abbandonata. Insomma, si tratta di un vero e proprio spreco di risorse, ma forse potrebero trovare il modo per riutilizzare questo progetto.