Narvali ripresi per la prima volta mentre usano la zanna per cacciare e giocare

Queste riprese sono straordinarie in quanto ci raccontano dei comportamenti mai registrati fino ad ora. Non la usano solo per cacciare!

Pensa di trovarti nelle gelide acque dell’Artico, circondato da un silenzio quasi surreale, quando all’improvviso vedi una creatura quasi mitologica: un narvalo, il famoso “unicorno del mare”. Il suo lungo dente a spirale ha ispirato miti e leggende per secoli, ma fino a poco tempo fa nessuno sapeva esattamente quale ruolo svolgesse. Si pensava che fosse una sorta di arma per combattere rivali o impressionare le femmine, ma grazie a una ricerca innovativa condotta con i droni, adesso sappiamo che i narvali usano il loro “corno” in modi davvero sorprendenti.

Un team di scienziati della Florida Atlantic University, in collaborazione con le comunità Inuit del Canada, ha catturato in video 17 comportamenti inediti dei narvali nel loro habitat naturale. E quello che hanno scoperto è davvero affascinante: questi cetacei non solo usano la loro zanna per esplorare e cacciare, ma sembrano addirittura giocare con essa! E non finisce qui: si è osservato anche un fenomeno piuttosto inusuale, il “kleptoparasitismo”. In pratica, i gabbiani rubano il cibo ai narvali mentre questi sono impegnati a cacciare. Uno scenario che sembra quasi una scenetta comica della natura!

Questi risultati sono stati pubblicati sulla rivista Frontiers in Marine Science e offrono un nuovo punto di vista sulla vita di questi animali straordinari. Il loro comportamento è molto più complesso di quanto si pensasse, e suggerisce che possano avere personalità distinte, imparare gli uni dagli altri e persino trasmettere conoscenze tra generazioni. Insomma, i narvali non sono solo spettacolari da vedere, ma anche incredibilmente intelligenti.

Ma cosa significa tutto questo per il loro futuro? Con il cambiamento climatico che sta modificando rapidamente l’Artico, le loro abitudini potrebbero dover adattarsi a nuovi scenari. Ecco cosa ci dicono questi studi sulle loro interazioni con l’ambiente e le altre specie.

 

Un dente straordinario

Se pensavi che il narvalo usasse la sua lunga zanna solo per intimidire gli altri maschi, beh, ripensaci. I droni hanno rivelato che questi animali usano la loro “spada naturale” per interagire con l’ambiente in modi davvero insoliti. Per esempio, hanno osservato i narvali colpire con la punta della loro zanna l’Arctic char, un pesce artico piuttosto veloce, stordendolo e facilitandone la cattura. Insomma, non si tratta solo di un ornamento da esibire, ma di uno strumento attivo per la caccia. Ma non è tutto: sembra che i narvali siano piuttosto curiosi e abbiano anche un lato giocoso. Gli scienziati hanno registrato comportamenti che somigliano molto al gioco esplorativo, simile a quello osservato in altre specie intelligenti come delfini ed elefanti.

Alcuni narvali si divertivano a sfiorare oggetti galleggianti con la loro zanna, muovendoli con estrema precisione. Questo suggerisce che questi animali non solo interagiscono attivamente con il loro ambiente, ma potrebbero anche sperimentare e imparare nuove strategie di caccia. E poi c’è la questione delle interazioni sociali. Alcuni narvali sono stati visti sollevare le zanne fuori dall’acqua e incrociarle con quelle di altri esemplari in un comportamento noto come “tusking”. Gli esperti ipotizzano che questo gesto possa servire a stabilire gerarchie, a rafforzare i legami sociali o magari semplicemente a comunicare. In ogni caso, quello che è certo è che questi animali presentano comportamenti molto più complessi di quanto immaginato.

Illustrazione di alcuni esemplari di narvalo (Depositphotos FOTO) – www.marinecue.it

Il futuro dell’Artico

Uno degli aspetti più curiosi della ricerca è stata l’osservazione di una dinamica piuttosto bizzarra tra narvali e gabbiani glaucous. I ricercatori hanno documentato per la prima volta il fenomeno del “kleptoparasitismo” nei narvali, cioè la sottrazione del cibo da parte di un’altra specie. In pratica, mentre i narvali cercavano di catturare i loro pesci, i gabbiani si approfittavano della situazione e rubavano loro il bottino! Questo tipo di comportamento è comune tra gli uccelli marini, ma non era mai stato osservato in relazione ai narvali. Queste scoperte ci fanno riflettere su come l’ecosistema artico stia cambiando. L’aumento delle temperature e il progressivo scioglimento dei ghiacci stanno modificando la distribuzione delle specie e creando nuovi scenari di competizione per le risorse alimentari.

Per esempio, se il pesce diventa più raro, i narvali potrebbero dover modificare il loro modo di cacciare, e il fatto che siano capaci di apprendere e adattarsi potrebbe fare la differenza per la loro sopravvivenza. Inoltre, il fatto che questi cetacei dimostrino una certa capacità di socializzazione e di apprendimento suggerisce che potrebbero essere in grado di sviluppare nuove strategie per affrontare i cambiamenti dell’ambiente. Osservare i loro comportamenti con strumenti non invasivi come i droni permette agli scienziati di monitorarli senza disturbarli, ottenendo dati preziosi su come rispondono alle nuove sfide dell’Artico.

Mattia Paparo

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