Storia Navale

Il celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la portaerei della US Navy

Il celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la portaerei della US Navy entra nella storia. Per chi ancora non conoscesse cosa avvenne in quel lontano 1962, leggendo questo articolo recupererà l’episodio. Prima di raccontare cosa avvenne durante il celebre incontro con l’Amerigo Vespucci, facciamo una panoramica di questa straordinaria nave.

La nave simbolo italiana per trasmettere l’eredità marinaresca ai giovani

Andiamo a molti anni prima del celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la portaerei USA, ovvero nel 1931. In quell’anno il veliero viene varato sotto il regno di Re Vittorio Emanuele III. Il sito del varo è lo storico cantiere campano di Castellammare di Stabia.

Il cantiere, inaugurato sotto i Borbone di Napoli, è il più antico cantiere navale italiano ed è ancora in attività. Il cantiere di Castellammare di Stabia ha visto nascere vascelli e navi a vapore prima delle moderne navi da guerra come la portaerei Trieste. Il 22 febbraio del 1931 si celebra dunque il varo della nave Amerigo Vespucci nel Regio Cantiere Navale napoletano.

Per il progetto del veliero si è preso spunto dalla nave Cristoforo Colombo. Francesco Rotundi era all’epoca ingegnere e tenente colonnello del Genio Navale e direttore del cantiere navale di Castellammare di Stabia. La Nave Scuola Amerigo Vespucci conta in lunghezza 82 metri e in larghezza 15,56 metri. Il dislocamento ammonta a 4300 t e tre alberi verticali con pennoni a vele quadre: il bompresso sporgente a prua può essere considerato un quarto albero. In totale ci sono 24 vele in tessuto di canapa il cui spessore raggiunge al massimo i 4 mm.

È ovviamente recente l’apparato propulsivo a motore. L’apparato MEP (Motore Elettrico Principale) è costituito da due indotti da 750 kW ciascuno. Si affianca la coppia di Diesel generatori 12 cilindri MTU 12VM33F e la coppia di Diesel generatori 8 cilindri MTU 8VM23F.

Compongono l’equipaggio 264 militari, suddivisi in funzione degli incarichi assegnati. Ogni anno 100 giovani militari si uniscono all’equipaggio per completare l’addestramento. Sulla nave si imbarcano non solo allievi provenienti dall’Accademia Navale ma anche quelli dal Collegio Navale e dalla Scuola Navale Militare “Francesco Morosini”. Da aggiungere sono poi giovani da associazioni come, ad esempio, la Lega Navale Italiana.

Il celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la USS Independence

Il celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la portaerei avvenne nel 1962 quando in navigazione il veliero incrocia la nave americana. Non era una portaerei qualunque ma la USS Independence (CV-62). Appartenente alla classe Forrestal, il progetto della portaerei della US Navy risale agli anni ’50 e rivoluzionò senz’altro il modo di pensare le portaerei. La USS Independence era in grado di soddisfare pienamente le esigenze dei nuovi bombardieri americani Skywarrior e superò tutte le altre portaerei per la quantità stivata di combustibile da destinare ai velivoli. Questo per dire che l’altra protagonista del celebre incontro con l’Amerigo Vespucci era un altro gioiello galleggiante tra le navi militari storiche.

La USS Independence spese molto tempo nel Mediterraneo e fu proprio in questo mare che avvenne il celebre incontro. Le due navi si incrociarono e la portaerei americana invitò il veliero ad identificarsi attraverso un segnale luminoso.

USS Independence: «Chi siete?»

Amerigo Vespucci: «Nave scuola Amerigo Vespucci, Marina Militare Italiana»

USS Independence: «Siete la nave più bella del Mondo».

Il celebre incontro tra l’Amerigo Vespucci e la USS Independence fu fotografato e divenne uno scatto famoso già all’epoca.

Notiziario della Marina

Il fiore all’occhiello della US Navy dimostrò il proprio rispetto alla nave italiana non solo attraverso il messaggio. Il codice di navigazione stabilisce che le imbarcazioni più piccole sono tenute a dare la precedenza ai transatlantici. Nonostante la USS Independence avesse quel diritto spense comunque i motori e in segno riverenza cedette il passo al veliero.

Christian Cione

Studente magistrale di Ingegneria Navale presso l'Università degli Studi di Napoli Federico II. Scrivo articoli inerenti allo scenario marittimo e cantieristico internazionale con maggiore attenzione verso tematiche ambientali e militari.

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