La nave rompighiaccio italiana Laura Bassi ha ufficialmente iniziato una nuova e cruciale missione scientifica nelle acque dell’Antartide.
Navigherà per quattro mesi tra i ghiacci del Polo Sud, partecipando alla 41ª campagna del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), in collaborazione con CNR, ENEA e OGS.
È salpata dal porto neozelandese di Lyttelton la Laura Bassi, l’unica nave rompighiaccio italiana destinata alla ricerca scientifica in ambienti polari. Dopo quasi 50 giorni di navigazione dall’Italia, passando per il Canale di Panama e attraversando l’intero Oceano Pacifico, l’imbarcazione ha raggiunto la Nuova Zelanda ed è ora diretta verso il Continente Bianco.
La spedizione 2025-2026 rappresenta una tappa fondamentale per il Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, sostenuto dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) e attuato da una sinergia istituzionale tra CNR (per il coordinamento scientifico), ENEA (per la logistica nelle basi) e OGS (per la gestione tecnica della nave).
Nel corso dei quattro mesi di attività nelle gelide acque antartiche, la Laura Bassi porterà avanti due campagne scientifiche ben distinte, oltre a fondamentali attività logistiche e di supporto alla Base Mario Zucchelli (MZS).
Al termine della missione, il rientro in Nuova Zelanda è previsto per marzo 2026, mentre il ritorno in Italia è atteso entro la seconda metà di aprile.
La nave è gestita tecnicamente dall’OGS – Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale e rappresenta un asset strategico per la presenza scientifica italiana in Antartide. Con una capacità di navigazione tra i ghiacci unica nel suo genere, la Laura Bassi è un vero e proprio laboratorio galleggiante, dotato di strumentazioni avanzate e in grado di affrontare condizioni estreme.
Durante questa missione, a bordo ci saranno in totale 44 tra tecnici e ricercatori, supportati da 23 membri dell’equipaggio. Il lavoro svolto sarà essenziale per monitorare i cambiamenti climatici, studiare l’evoluzione dei ghiacci, e comprendere meglio i delicati equilibri dell’ecosistema antartico.
Tra le iniziative più importanti di questa spedizione figura il contributo al progetto Ice Memory, coordinato dall’Ice Memory Foundation. L’obiettivo è prelevare e conservare in Antartide campioni di ghiaccio contenenti preziose informazioni sul clima del passato, prima che vengano compromessi dal riscaldamento globale.
Le carote di ghiaccio trasportate dalla Laura Bassi verranno poi trasferite in speciali camere di conservazione sotterranee, progettate per custodire intatti questi archivi climatici naturali per le generazioni future.
La spedizione 2025-2026 non è solo un’impresa scientifica, ma anche un’enorme operazione logistica e organizzativa. Il coinvolgimento coordinato di CNR, ENEA e OGS permette di mantenere attive le basi italiane in Antartide, assicurando supporto ai ricercatori e continuando a posizionare l’Italia tra i principali attori internazionali nella ricerca polare.
La Base Mario Zucchelli, situata sulla costa del Mare di Ross, è il centro nevralgico della presenza italiana in Antartide. Grazie alla Laura Bassi, essa riceverà carburante, materiali, strumenti e personale essenziale per la campagna estiva.
Le missioni antartiche non sono solo affascinanti dal punto di vista tecnico-scientifico. Esse rappresentano un impegno concreto per la salvaguardia del pianeta: ogni dato raccolto, ogni campione analizzato, ogni osservazione compiuta contribuisce a costruire un mosaico sempre più completo sulla crisi climatica in atto.
L’Antartide è un termometro globale. Comprendere cosa accade in questa regione remota aiuta a prevedere l’evoluzione dei cambiamenti climatici e i loro impatti su scala planetaria.
È possibile seguire in diretta la rotta della nave Laura Bassi e accedere alla webcam di bordo montata sulla prua. Questi strumenti offrono una finestra privilegiata su una delle missioni scientifiche più importanti d’Europa nel campo delle scienze polari.
La partenza della Laura Bassi segna l’inizio di un nuovo capitolo nella lunga storia della presenza scientifica italiana in Antartide. Una missione che unisce scienza, tecnologia, logistica e passione, in uno degli ambienti più inospitali e affascinanti della Terra. Con il supporto di istituzioni, ricercatori e tecnici, la ricerca italiana continua a spingersi ai confini del mondo, contribuendo alla comprensione e alla tutela del nostro fragile pianeta.
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