Vivremo per secoli grazie a questa scoperta | Grazie a questa specie di mammifero marino si può riparare il nostro DNA
L'elisir di lunga vita (Canva) - marinecue.it
Per mezzo di un rimedio proveniente da un mammifero molto antico e primordiale, probabilmente potremo vivere per sempre.
Un tempo, l’idea stessa di “malattia” era molto diversa, da come la intendiamo oggi. Le popolazioni antiche, infatti, conoscevano disturbi legati alla fame, alla sporcizia o alle ferite, ma ignoravano l’esistenza dei virus, dei batteri, e di tutte quelle patologie invisibili che oggi riempiono i libri di medicina. Sì, la vita era più breve, ma anche più semplice: e non esistevano sostanze chimiche, inquinamento industriale, o alimenti ultra-processati.
Dunque, possiamo dire che con il progresso, qualcosa è cambiato. L’urbanizzazione, la rivoluzione agricola, e poi quella industriale, hanno infatti modificato profondamente l’ambiente e il corpo umano. E la produzione intensiva, e la densità delle città, favorito la diffusione di nuovi agenti patogeni.
Per questo, la medicina moderna ha permesso di capire, diagnosticare e nominare malattie prima sconosciute, rendendo quindi visibile ciò che un tempo passava inosservato. Pur avendo, questo stesso progresso, introdotto nuovi rischi.
Oggi, infatti, fra stress cronico, stili di vita sedentari, inquinamento e alimentazione artificiale, il corpo umano affronta minacce che i nostri antenati non avrebbero mai immaginato. E il paradosso del progresso è quello che abbiamo imparato a conoscere le malattie, avendone spesso creato noi stessi.
Il segreto della longevità, nascosto nel mare
Un recente studio, ha rivelato che la chiave per una vita più lunga, potrebbe trovarsi nelle acque gelide dell’Artico, dove vive la balena della Groenlandia, un maestoso mammifero marino, capace appunto di superare i 200 anni di età; e che potrebbe custodire davvero un segreto genetico utile anche per gli esseri umani. Come riportato dal sito thesun.co.uk, gli scienziati dell’Università di Rochester hanno infatti individuato una particolare proteina, chiamata CIRBP, in grado di riparare i danni al DNA, e prevenire la formazione di tumori.
La CIRBP, abbreviazione di “proteina legante l’RNA inducibile a freddo”, consente alla balena di mantenere intatto il proprio patrimonio genetico, per secoli. E quando i ricercatori hanno introdotto la proteina in cellule umane e in moscerini della frutta, osservato una miglior capacità di riparazione, e un allungamento della vita. Un risultato, questo, che aprirebbe quindi nuove prospettive nello studio dell’invecchiamento, e nella prevenzione delle malattie degenerative.

Il paradosso dei grandi mammiferi
Nonostante le loro dimensioni, e l’elevato numero di cellule, balene ed elefanti sviluppano raramente tumori (un mistero conosciuto come “paradosso di Peto”). Gli studiosi, infatti, hanno scoperto che la CIRBP riduce le mutazioni che causano il cancro, aiutando il DNA a rimanere stabile. Mentre la freddezza delle acque artiche, parrebbe riuscire a stimolare la produzione di questa proteina particolarmente protettiva.
Quindi, il team di ricerca intende ora verificare se la CIRBP possa avere effetti simili, anche nei mammiferi più piccoli. Secondo la professoressa Vera Gorbunova, persino piccoli cambiamenti nello stile di vita — come l’esposizione al freddo, o le docce fredde —, potrebbero contribuire a stimolare meccanismi di protezione del DNA. Un’indicazione insomma affascinante, che suggerisce come la longevità, forse, non sia più solo un sogno.
