Metropolitana sottomarina: il progetto è andato in porto | Vagoni in mezzo a pesci, alghe e molluschi
Metropolitana marina (Canva) - marinecue.it
Potrebbe sembrare inquinamento ambientale, ma l’ultima trovata americana, ripopolerà gli oceani, e creerà ecosistemi altamente prolifici.
Il mare rappresenta molto più di un’immensa distesa d’acqua, essendo il vero cuore pulsante del pianeta Terra. Infatti, dalle sue profondità nasce la vita, e ancor oggi continua a esser la principale fonte di equilibrio, per gli ecosistemi globali. Le sue correnti, non a caso, regolano il clima; distribuiscono calore e nutrienti; e influenzano persino la qualità dell’aria che respiriamo. Così che senza il mare, la Terra sarebbe quindi un pianeta sterile e privo di armonia ambientale.
Ma oltre a esser un immenso serbatoio di biodiversità, l’oceano è anche il più grande polmone del mondo: in grado di produrre più della metà dell’ossigeno, presente nell’atmosfera, grazie al lavoro invisibile del fitoplancton, minuscole alghe che catturano anidride carbonica, e rilasciano ossigeno.
Il mare purifica, regola e protegge, ma al tempo stesso è particolarmente fragile. In cui ogni forma d’inquinamento, scarto di plastica, e sversamento di sostanze nocive, ne compromettono la salute; e di conseguenza, quella di tutto il pianeta.
Pertanto, preservare gli oceani significa prendersi cura di noi stessi e delle generazioni future. Così che proteggere il mare, non sia un atto simbolico, ma un’esigenza concreta per mantenere in vita la Terra, e tutto ciò che la abita.
I vagoni sommersi di New York
Fra il 2001 e il 2010, la città di New York ha affondato circa 2.500 vagoni della metropolitana, nell’Oceano Atlantico. Inabissamento il quale, a prima vista, potrebbe sembrare un gesto inquinante, ma che in realtà si tratta di un progetto di rigenerazione ambientale, che ha dato nuova vita ai fondali marini più poveri di biodiversità.
Prima dell’immersione, comunque, ogni vagone è stato accuratamente bonificato: rimuovendo oli, ruote, finestre, e qualunque materiale potenzialmente tossico, lasciando solo la robusta struttura metallica. “Scheletri d’acciaio” diventati, quindi, la base perfetta per favorire la formazione di barriere coralline artificiali, capaci di ospitare pesci, molluschi e crostacei.

Un ecosistema che rinasce
Con il tempo, le superfici dei vagoni son state ricoperte da coralli e alghe, trasformandosi in rifugi ideali per molte specie marine. Un’iniziativa che ha quindi contribuito, non solo al ripopolamento dei fondali, ma anche alla protezione delle coste dall’erosione, e alla creazione di nuove aree di pesca sostenibile.
Secondo quanto ricordatoci dal sito tiktok.com, quest’esperimento dimostra come il riciclo creativo possa aiutare l’ambiente. Non a caso, vecchi rottami ferroviari, simbolo di una città frenetica, si son così trasformati in una casa sottomarina per la biodiversità, unendo ecologia e ingegno umano in modo inatteso, ma virtuoso.
