Vietata la vendita di Polpo in Italia: in pescheria non lo troverai più | Addio alla fantastica insalata

ucinare un polpo (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

ucinare un polpo (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Una creatura straordinaria vive tra le onde, ma il suo destino dipende dalle nostre scelte quotidiane a tavola.

Ci sono piatti che conquistano al primo assaggio. Uno di questi, per molti, è il polpo: tenero, saporito, perfetto sia grigliato che in insalata. Un sapore riconoscibile, che fa parte della nostra cucina e che spesso finisce nei menu delle feste, delle cene importanti, dei ristoranti di mare. Ma… e se un giorno sparisse dai banchi del pesce?

L’idea può sembrare esagerata, eppure c’è chi ha iniziato a chiedersi se sia giusto continuare a venderlo. Non per motivi di salute o di gusto, ma per qualcosa di più profondo, più difficile da ignorare. Perché dietro quel piatto così buono, c’è una storia che in pochi conoscono davvero. E forse cambierebbe tutto, se si sapesse.

Fino a poco tempo fa, nessuno metteva in dubbio che il polpo fosse semplicemente… un cibo. Una prelibatezza, magari, ma pur sempre un ingrediente. Oggi invece si comincia a parlare d’altro. Di sensibilità. Di intelligenza. Di emozioni. Sì, emozioni. E no, non è una di quelle mode strane che passano, ma qualcosa che ha a che fare con la scienza.

Il punto è che ci siamo talmente abituati ad averlo nei piatti che l’idea di non poterlo più mangiare suona quasi assurda. Ma le abitudini non sono intoccabili, e a volte basta un piccolo spostamento di prospettiva per vedere le cose in modo diverso. Forse quel gusto così familiare ha un prezzo che non avevamo considerato.

Quel dettaglio che ci sfugge

Negli ultimi tempi qualcuno ha iniziato a guardare un po’ più da vicino una presenza fissa nei nostri piatti. Parlo di un animale che per molti è solo “cibo”, ma che in realtà nasconde una vita molto più complessa. È discreto, non fa scena, ma è straordinario.

Pare che la scienza stia facendo progressi nel capire cosa si muove davvero nella testa di certe specie marine. Alcune vivono da sole, non in branco, hanno comportamenti bizzarri e allo stesso tempo affascinanti. E, sorpresa, sono in grado di provare dolore, emozioni… anche attaccamento. Però intanto continuiamo a portarle a tavola come se niente fosse.

Polpo e pesci (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Polpo e pesci (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Una storia che parte dal fondo del mare

Il polpo, per esempio. C’è chi dice che sia solo un mollusco, ma in realtà è molto di più, come afferma un post su facebook di “Noi che amiamo gli animali”. È intelligente, sensibile, curioso, sa giocare, esplora, comunica. Non ragiona come noi, ma sente. E, soprattutto, soffre. Nonostante questo, continuiamo a ucciderlo. Spesso con metodi crudeli, senza alcun motivo vero, come afferma sempre la pagina.

La situazione si fa ancora più assurda se si pensa che stanno progettando allevamenti intensivi di polpi. Un animale solitario, messo in cattività, finirebbe per impazzire. Ma si fa lo stesso, per rispondere alla domanda di mercato. E mentre quelli pescati in Nord Africa non vengono nemmeno mangiati lì, vengono spediti a noi. Tutto per un piatto in più. Ecco perché chi ha scritto il post invita tutti a non mangiarlo più. Al momento la vendita non è vietata; la pagina chiede che tanti compiano questa scelta di non mangiarlo.