Cozze, occhio a quelle che compri al supermercato | C’è un particolare che nessuno ti dice, nemmeno l’etichetta: è raccapricciante
Illustrazione di un piatto di cozze (Canva FOTO) - marinecue.it
Queste cozze è meglio non comprarle. Ci sono dei dettagli da conoscere assolutamente prima di andare al supermercato.
Le cozze sono tra i frutti di mare più presenti nelle cucine costiere, economiche, versatili e ricche di sapore. La loro caratteristica principale è il gusto sapido e pieno, che deriva dal filtrare costantemente l’acqua marina.
Dal punto di vista nutrizionale sono una piccola sorpresa: poche calorie, ma un buon contenuto di proteine, ferro, vitamina B12 e omega-3. Non a caso, vengono considerate una valida alternativa al pesce in molte diete.
In cucina si prestano a moltissime preparazioni: dalla classica impepata alle zuppe, dai sughi per la pasta fino alle gratinate al forno. Il trucco, spesso ignorato, è cuocerle poco: basta il tempo di farle aprire, perché oltre si induriscono e perdono sapore.
L’unico vero controllo da fare è all’origine e alla pulizia: vanno scartate quelle già aperte prima della cottura e quelle che non si aprono dopo. Dietro un piatto di cozze c’è poco spreco, tanto gusto e una tradizione culinaria che unisce coste molto lontane tra loro.
Meglio fare attenzione!
A volte si pensa che comprare cozze al supermercato sia un’operazione semplice: si entra, si prende la confezione, si controlla la data e via, missione compiuta. Tutto sembra lineare, quasi automatico. Ma basta fermarsi un attimo davanti all’etichetta per accorgersi che qualcosa non torna, o meglio… che manca. La confezione racconta una storia molto più corta di quella reale.
Il dettaglio interessante è proprio questo: non è tanto cosa si compra, ma cosa non viene detto sul prodotto. La provenienza, che in teoria dovrebbe essere chiara come il prezzo, spesso sparisce in mezzo a indicazioni vaghe, sigle, diciture tecniche che lasciano il consumatore con più domande che risposte.

Cosa bisogna sapere?
Secondo quanto pubblicato dall’Istituto per l’Osservazione della Sicurezza dei Servizi (IOSS), molte confezioni di cozze presenti nei supermercati riportano etichette poco trasparenti, con indicazioni generiche sulla zona di cattura o allevamento. E questo è un problema, soprattutto per leggere le informazioni presenti sulle etichette.
In diverse confezioni compare solo la dicitura “allevate” o “pescate”, senza alcun riferimento chiaro al Paese o alla specifica area di provenienza, un dettaglio che rende quasi impossibile capire da dove arrivino davvero i molluschi. La filiera risulta spesso lunga e frammentata: cozze cresciute in un luogo, trasferite altrove per la depurazione, confezionate in una terza località e distribuite in un quarto mercato, creando una sorta di viaggio occulto che il consumatore non vede e che l’etichetta non racconta.
