Sui fondali dell’Oceano hanno trovato qualcosa di inimmaginabile | Sono enormi: non si sa come ci siano arrivate

Illustrazione di un fondale (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un fondale (Canva FOTO) - marinecue.it

Nei fondali marini possono nascondersi cose misteriose. Possono essere animali od oggetti, e alcune volte possono lasciare a bocca aperta.

I fondali oceanici sono l’ultimo grande confine del nostro pianeta. Coprono quasi tre quarti della superficie terrestre, ma restano in gran parte inesplorati, avvolti nel buio e nel silenzio delle profondità.

Lontano dalla luce del sole, si estendono catene montuose sommerse, abissi vertiginosi e pianure immense, più vaste dei deserti che conosciamo in superficie.

A prima vista potrebbe sembrare un mondo statico, immobile. In realtà, il fondale è in costante movimento: le placche terrestri si scontrano, si separano, creano dorsali e fosse che ridisegnano lentamente la geografia del pianeta.

In quelle profondità, la vita ha imparato a sopravvivere con poco. Esistono organismi che si nutrono di sostanze chimiche emanate dalle sorgenti idrotermali, altri che brillano di luce propria nell’oscurità più assoluta.

Misteri sommersi nell’oceano

Tra le infinite storie che il mare nasconde, ogni tanto ne emerge una che accende la curiosità collettiva. È il caso delle presunte piramidi scoperte nei fondali dell’Atlantico, non lontano dalle Bahamas: due strutture dalle forme regolari che, viste dalle immagini satellitari, sembrano ricordare le grandi costruzioni delle civiltà antiche. L’idea stessa che qualcosa di simile si trovi sotto centinaia di metri d’acqua basta a far nascere domande, teorie e, inevitabilmente, un pizzico di mistero.

Il mare, dopotutto, è un archivio immenso. Lì si conservano frammenti di storia, resti di continenti scomparsi e persino leggende come quella di Atlantide. È forse per questo che ogni volta che si parla di “piramidi sommerse”, l’immaginazione corre veloce. Ma dietro le suggestioni, resta la voglia di capire se ciò che appare nelle immagini sia davvero frutto dell’uomo o solo un curioso scherzo della natura.

Illustrazione di un fondale (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un fondale (Canva FOTO) – marinecue.it

Cosa è stato scoperto?

Secondo quanto riportato dal sito Lazio5Stelle, due enormi strutture sarebbero state individuate sul fondale atlantico, al largo delle Bahamas. Le loro dimensioni, stimate intorno ai 100 metri di larghezza e 60 di altezza, hanno subito attirato l’attenzione di appassionati e ricercatori indipendenti. Lo “scopritore” Scott Waring, noto per le sue segnalazioni curiose legate a fenomeni inspiegabili, ha ipotizzato che le piramidi possano essere resti di un’antica civiltà, oppure formazioni naturali scolpite dal tempo e dalle correnti.

Come sottolinea Lazio5Stelle, non esistono al momento conferme ufficiali né studi scientifici che provino l’origine artificiale delle strutture. Le immagini satellitari restano ambigue, e l’ipotesi rimane nel campo della speculazione. Tuttavia, la vicenda ha riacceso l’interesse per i fondali oceanici e per ciò che ancora non conosciamo di essi.