Balene, bisogna fermare il massacro per ottenere il loro elisir | Solo così riusciremo a non invecchiare mai
 Salvaguardare le balene (Canva) - marinecue.it
Se riusciamo a conservare, e salvaguardare, le balene, vivere per sempre sarà un traguardo che possiamo raggiungere anche noi.
Un tempo, raggiungere i settant’anni era considerato un traguardo importante: mentre oggi, sempre più persone superano con serenità gli ottanta, e persino i novant’anni. Poiché il progresso della medicina, l’accesso a cure più efficaci, e una maggior consapevolezza del proprio benessere, hanno trasformato il concetto stesso d’invecchiamento.
La vita, infatti, si è allungata; ma non solo in termini di anni, dal momento che la qualità dell’esistenza ha, difatti, assunto un ruolo centrale. E alimentazione equilibrata, attività fisica regolare, e prevenzione, diventati strumenti quotidiani, per mantenere corpo e mente in salute.
Le innovazioni scientifiche, hanno contribuito in modo decisivo a questo cambiamento. E grazie a diagnosi precoci; terapie mirate; e stili di vita più sostenibili, si è ridotta la mortalità, e aumentata la speranza di vita (media).
Motivo per cui oggi, la longevità è vista come uno scopo raggiungibile, poiché frutto di equilibrio, conoscenza, e cura costante di sé.
I segreti della longevità
Con una vita che può superare i due secoli, la balena dalla testa arcua è il mammifero più longevo del pianeta. Per anni, gli scienziati si son chiesti come questi giganti marini, riescano a sopravvivere così al lungo, senza mai sviluppare le tipiche malattie legate all’età: e all’attuale, una nuova ricerca ha individuato un possibile segreto nascosto proprio nel loro stesso DNA. Ovvero, la straordinaria capacità di riparare i danni genetici, con un’efficienza che supera di gran lunga quella umana.
Le cellule, con il tempo, accumulano difetti che possono compromettere il corretto funzionamento dell’organismo. Sebbene, esattamente nelle balene artiche, il processo di riparazione è sorprendentemente preciso. Per questo, gli studiosi hanno scoperto che una proteina chiamata CIRBP, attivata dal freddo, gioca un ruolo cruciale nel correggere le rotture del DNA, garantendo infatti una vita lunga e in salute.

Un ponte fra specie e scienza
Aumentando artificialmente i livelli di CIRBP nelle cellule umane, e negli esperimenti sulle mosche, gli scienziati hanno perciò osservato un miglioramento nella riparazione del DNA, e un prolungamento della vita. Aprendo, proprio questo, prospettive affascinanti, secondo cui un giorno potremmo imitare il “trucco biologico” della balena, per rallentare l’invecchiamento umano (come riportato sul sito theguardian.com).
Malgrado, nonostante i risultati promettenti, restino comunque ancora molte incognite. Infatti, i ricercatori stanno ora testando se l’esposizione al freddo — come le nuotate o le docce fredde —, possa aumentare naturalmente la produzione di CIRBP. Un meccanismo che se confermato, potrebbe rivoluzionare il modo in cui comprendiamo e gestiamo l’invecchiamento, rendendo quindi la longevità un obiettivo sempre più realistico.
