ALLERTA GLOBALE, l’acqua del mare sostituirà l’acqua potabile | Non avremo più di che dissetarci
Illustrazione dell'acqua potabile (Canva FOTO) - marinecue.it
L’acqua potabile purtroppo in futuro potrebbe essere un miraggio. L’acqua del mare prenderà inevitabilmente il sopravvento.
L’acqua potabile è una risorsa tanto comune quanto preziosa: è quella che possiamo bere senza rischi per la salute, grazie alla sua purezza chimica e microbiologica.
Non tutte le acque sono uguali, e per essere considerata “potabile” deve rispettare parametri precisi fissati dalle autorità sanitarie, come la presenza minima di sali minerali e l’assenza di batteri o sostanze tossiche.
Sembra scontato averla ogni giorno a disposizione, ma non lo è affatto. In molte regioni del mondo l’acqua potabile scarseggia, e intere comunità devono percorrere chilometri per trovarne una fonte sicura. È una realtà che mostra quanto fragile sia il nostro equilibrio idrico globale.
La qualità dell’acqua dipende anche da ciò che accade a monte: inquinamento, agricoltura intensiva e scarichi industriali possono compromettere le falde e i fiumi da cui beviamo.
Quando il mare diventa pericoloso
L’acqua salata non conosce confini. Si insinua lentamente nelle crepe della terra, risale lungo le falde, e dove un tempo scorreva acqua dolce, oggi lascia dietro di sé solo un sapore amaro. È una trasformazione silenziosa, quasi invisibile, ma che inizia già a mostrare le sue conseguenze lungo molte coste del mondo. Aumentano le piante che non riescono più a crescere, i pozzi diventano inutilizzabili, e le comunità costiere si trovano di fronte a una minaccia che non arriva con le onde, ma da sotto i piedi.
Questo processo, chiamato “intrusione salina”, è una delle facce più insidiose del cambiamento climatico. L’innalzamento del livello del mare e lo sfruttamento eccessivo delle acque sotterranee stanno alterando gli equilibri che separano l’acqua dolce da quella marina. E se finora sembrava un problema locale, oggi i dati mostrano che potrebbe diventare una questione globale.

L’allarme per il futuro
Un recente studio del Jet Propulsion Laboratory della NASA, come riportato da Futuro Prossimo, ha analizzato oltre 60.000 bacini idrografici costieri sparsi nel mondo. I risultati non lasciano spazio a molte illusioni: entro il 2100, circa il 75–77% delle coste mondiali sarà influenzato dall’intrusione dell’acqua salata. In alcuni casi, la contaminazione delle falde potrebbe spingersi fino a 200 metri verso l’interno, trasformando terreni fertili in suoli improduttivi e rendendo l’acqua potabile un bene sempre più raro.
Come sottolinea FuturoProssimo, le implicazioni non riguardano solo l’ambiente ma anche la vita quotidiana: agricoltura, approvvigionamento idrico e stabilità economica delle comunità costiere saranno messi alla prova. Lo studio invita a non sottovalutare il problema, suggerendo la necessità di una gestione più oculata delle risorse idriche e di strategie internazionali coordinate.
