Il Mediterraneo è tutto una discarica abusiva | La scoperta è raccapricciante: è questo il punto più inquinato

Plastica in mare

Plastica in mare (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Il mar Mediterraneo è sempre più inquinato. Ecco cosa hanno scoperto gli esperti e scienziati di oceanografica.

Il Mar Mediterraneo è uno dei mari più importanti e suggestivi del mondo, bagnando paesi di Europa, Africa e Asia e rappresentando un patrimonio naturale e culturale unico. Tuttavia, questo mare è oggi fortemente minacciato dall’inquinamento, causato principalmente dall’attività umana.

Ogni anno milioni di tonnellate di plastica, rifiuti urbani, sostanze chimiche e scarichi industriali finiscono nelle sue acque, compromettendo la qualità dell’ecosistema marino e mettendo a rischio flora e fauna. Pesci, tartarughe, uccelli marini e piante acquatiche sono tra le vittime principali di questo degrado, mentre la biodiversità locale diminuisce rapidamente.

Le cause dell’inquinamento del Mediterraneo sono molteplici. La plastica monouso rappresenta il problema più evidente, con bottiglie, sacchetti e reti da pesca abbandonate che si accumulano sulle spiagge e nei fondali. Anche gli scarichi agricoli e industriali contengono pesticidi, fertilizzanti e metalli pesanti, sostanze tossiche che entrano nella catena alimentare.

Il traffico navale e il turismo di massa contribuiscono ulteriormente al degrado ambientale, aumentando il rischio di fuoriuscite di carburante e altri agenti inquinanti. L’inquinamento del Mediterraneo non riguarda solo l’ambiente, ma ha anche conseguenze dirette sulla salute umana.

Tutela del mare

Il consumo di pesce contaminato da microplastiche o sostanze chimiche può portare a problemi digestivi, allergie o accumulo di tossine nell’organismo. Inoltre, il degrado delle coste e delle acque compromette il turismo, una risorsa economica fondamentale per molti paesi del bacino mediterraneo.

Fortunatamente, negli ultimi anni sono nate numerose iniziative di tutela e pulizia del mare. Organizzazioni ambientaliste, istituzioni e cittadini promuovono campagne per raccogliere rifiuti sulle spiagge, ridurre l’uso della plastica e sensibilizzare le persone sull’importanza di un comportamento sostenibile.

Mare inquinato
Mare inquinato (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Allarme lanciato

Come riporta repubblica.it, al largo del Peloponneso, nell’abisso Calypso, il punto più profondo del Mar Mediterraneo a oltre 5 chilometri di profondità, i ricercatori hanno rilevato una delle più alte concentrazioni di rifiuti marini mai registrate in acque profonde: 26.715 detriti per chilometro quadrato, perlopiù plastica come sacchi, buste e bicchieri.

Lo studio, condotto con un sommergibile dotato di telecamere ad alta risoluzione, ha permesso di fotografare e catalogare questi rifiuti, confermando quanto le attività umane stiano impattando anche gli ambienti più remoti del mare. Il Mar Mediterraneo è particolarmente vulnerabile all’inquinamento perché è un bacino semichiuso e attraversato da un intenso traffico marittimo, con oltre il 30% del trasporto globale che passa nelle sue acque. La presenza massiccia di plastica nei fondali più profondi sottolinea l’urgenza di ridurre l’uso di plastica monouso, migliorare la gestione dei rifiuti e promuovere iniziative di riciclo, per proteggere un ecosistema marino unico e fragile.