Scoperta sorprendente dagli abissi marini | Lo hanno tirato fuori completamente intatto: ha 400 anni
Negli abissi marini è stato scoperto un tesoro inestimabile. Ecco di cosa parliamo e dove si può ammirare la scoperta. (Pexels Foto) -marinecue.it
Negli abissi marini è stato scoperto un tesoro inestimabile. Ecco di cosa parliamo e dove si può ammirare la scoperta.
Le profondità marine sono il territorio meno esplorato del pianeta. Si stima che la scienza ha indagato solo una piccola percentuale di abissi oceanici. Questo ambiente estremo, caratterizzato da oscurità totale e pressione idrostatica enorme, continua per offrire sorprese a ogni missione di ricerca sottomarina.
Missioni recenti hanno condotto all’identificazione di centinaia di specie marine sconosciute. Queste nuove forme di vita mostrano adattamenti eccezionali a condizioni limite, come il gigantismo abissale e la produzione di luce (bioluminescenza).
Un campo di studio che risulta molto attivo è quello che riguarda gli ecosistemi idrotermali. Intorno a fonti idrotermali sottomarine si sviluppano comunità biologiche ricche che non dipendono da luce solare per la fotosintesi.
La ricerca si concentra su zone poco battute, come le dorsali oceaniche e le montagne sottomarine (seamount) nel Pacifico e nell’Atlantico. Queste aree agiscono da isole ecologiche. Quali sono le ultime scoperte di rilievo?
Le ultime scoperte
Scoperte recenti hanno mostrato la presenza di intere comunità di vermi tubulari, spugne, coralli e crostacei sconosciuti su montagne sottomarine al largo di Cile e Perù. In una singola spedizione, si sono identificate decine di nuove specie di animali.
Una delle creature più affascinanti scoperte è il polpo fantasma (Casper octopus), avvistato in zone profonde del Pacifico con aspetto gelatinoso e privo di colore (cefalopode di genere Grimpoteuthis). Un’altra scoperta potrebbe aver lasciato gli esperti senza parole.

La scoperta straordinaria
L’esplorazione di relitti nel Mare dei Wadden, al largo di isola di Texel in Olanda, ha portato a una scoperta archeologica di portata mondiale: un abito in seta damascata del XVII secolo, recuperato in stato di conservazione eccezionale. Questo capo di abbigliamento, risalente a circa il 1620, apparteneva a una nobile donna inglese, membro di corte di Carlo I. Il relitto, chiamato Palmwood Wreck, affondò a metà Seicento e si riempì di limo e sedimenti subito dopo il naufragio. Questo strato di fango ha agito da capsula del tempo, per impedire il degrado di materiale organico che si sarebbe disintegrato.
L’abito in seta, con motivo floreale intessuto, si trova esposto al Museum Kaap Skil ed è uno dei pochi esempi di abbigliamento di epoca così remota giunto a integrità quasi completa. Insieme all’abito, si sono recuperati altri oggetti di lusso, tra cui calze di seta, una borsa in velluto rosso e legature in pelle di libri che portano impresso lo stemma dorato degli Stuart. La notizia arriva da Storicang.
