Mar Tirreno, sale la preoccupazione per un ritrovamento assurdo | Il mistero si infittisce: scoperti cerchi enormi

Mar Tirreno

Una nuova scoperta nel Mar Tirreno potrebbe lasciare senza parole. Di cosa stiamo parlando? (Pexels Foto) - marinecue.it

Una nuova scoperta nel Mar Tirreno potrebbe lasciare senza parole. Di cosa stiamo parlando? Ecco il caso che spopola sul Web.

I relitti sommersi nel Mediterraneo costituiscono un patrimonio storico inestimabile. L’archeologia marina riscrive storia antica della navigazione e del commercio. Scoprire navi romane cariche di anfore e merci preziose serve per comprendere le rotte e le culture millenarie.

Un esempio è il relitto di Uluburun, che risale all’Età del Bronzo. Nella stiva aveva dieci tonnellate di rame e lingotti di stagno, oltre a gioielli e avorio. Questa scoperta ha permesso per delineare la complessità della rete commerciale micenea e cananea.

Le navi di Nemi, due enormi imbarcazioni attribuite all’imperatore Caligola, sono un altro ritrovamento straordinario. Queste unità non erano solo navi, ma ville galleggianti dotate di sistemi idraulici e riscaldamento.

Per indagare i fondali più profondi si usano subacquei autonomi (AUV) e robot telecomandati (ROV). Queste tecnologie permettono di mappare con precisione i siti archeologici senza i limiti della deconpressione umana. La fotogrammetria subacquea potrebbe generare modelli 3D dettagliati dei relitti sommersi. Queal è l’ultima scoperta?

Gli studi dell’archeologia marina

L’archeologia marina sta vivendo una rivoluzione grazie alla combinazione di sonar multibeam e intelligenza artificiale. Questi strumenti permettono di individuare i relitti sommersi anche in aree remotissime o sconosciute. L’UNESCO stima che nei fondali marini mondiali ci sono tre milioni di navi affondate.

Un sito archeologico unico nel suo genere è una città romana sommersa di Baia, nel Golfo di Napoli. Le ricerche effettuate in quest’area hanno riportato alla luce ville imperiali, terme lussuose e mosaici ancora intatti. Un’altra scoperta ha lasciato senza parole gli esperti ed è in Italia.

Mar Tirreno
Costa tirrenica (Canva Foto) – marinecue.it

La scoperta

Stando a quanto riportato da mitindo.it, una scoperta marina di eccezionale rilievo ha interessato il fondale del Mar Tirreno, in prossimità della Sardegna. Sono stati individuati oltre 1300 anelli perfetti, ciascuno di circa 20 metri di diametro, distribuiti su un’area di 15 chilometri quadrati. Queste enigmatiche formazioni sono per risultare strutture biologiche composte da alghe calcaree rosse e rodoliti corallini. La loro regolarità e il loro numero hanno catturato l’attenzione della comunità scientifica internazionale per la loro natura misteriosa.

Le analisi condotte sul materiale biologico di queste formazioni hanno permesso per datarle a circa 21 mila anni fa, collocandole all’epoca dell’ultima glaciazione massima terrestre. In quel periodo, il livello del mare era più basso, il che suggerisse che erano un tempo più prossime alla superficie. La scoperta potrebbe essere rilevante per l’archeologia marina, ma anche per l’oceanografia, perché potrebbe offrire un archivio ecologico prezioso sui cambiamenti climatici e sulla storia evolutiva del Mediterraneo.