Dall’Artico il problema più pericoloso al mondo | Scienziati preoccupati per tutti gli ecosistemi: finiranno in un batter d’occhio
 
 Artico (Pexels Foto) - marinecue.it
Il rallentamento della corrente artica potrebbe diventare un problema di proporzioni colossali? Ecco cosa sappiamo.
Artico e Antartico sono ambienti marini estremi. Gli animali adatti alla vita qui hanno resistenza al freddo intenso e all’oscurità prolungata. Nell’Artico, le popolazioni di balene, foche e orsi polari sono dipendenti dal ghiaccio marino per la caccia e la riproduzione.
L’Antartico è un continente ghiacciato circondato dall’Oceano Australe e ospita una biodiversità unica nonostante le condizioni rigide. Il krill, un piccolo crostaceo, è il pilastro della catena alimentare, che sostiene pinguini, foche e grandi cetacei.
Le comunità umane nell’Artico, come gli Inuit, hanno sviluppato un legame secolare con il mare e le sue risorse. La loro sopravvivenza è legata alla caccia sostenibile e alla navigazione tra i ghiacciai. I cambiamenti climatici potrebbero stravolgere il loro stile di vita.
La ricerca scientifica in Antartide è condotta in basi permanenti gestite da diversi Paesi. Gli scienziati sono lì per studiare il clima passato con le carote di ghiaccio e per monitorare l’impatto dell’uomo sull’ambiente marino circostante.
L’ecosistema a rischio
L’ecosistema dell’Oceano Australe è tra i più produttivi al mondo. L’abbondanza di fitoplancton sostiene le grandi concentrazioni di krill, che sono a loro volta la base per la fauna selvatica. La diminuzione del ghiaccio marino a causa del riscaldamento globale potrebbe generare una riduzione delle popolazioni di krill.
Nell’Artico, il riscaldamento globale ha conseguenze più rapide e visibili. Questo fenomeno si chiama amplificazione artica. La fusione accelerata dei ghiacci marini apre nuove rotte di navigazione commerciale e rende accessibili giacimenti di idrocarburi. Cosa succede?

Un nuovo studio
Secondo casaideadesign.it, il rallentamento della corrente artica è una notizia preoccupante. La Corrente Artica trasporta acqua fredda e ossigenata, che influenza la circolazione termoclina globale e la distribuzione del ghiaccio marino. La sua perdita di velocità potrebbe generare un impatto diretto sulla biodiversità, e compromettere la migrazione di specie ittiche e cetacei. Così si alterano le condizioni ideali per la proliferazione del plancton.
Il rallentamento delle correnti oceaniche, collegato alla fusione dei ghiacci che immette acqua dolce e meno densa nell’oceano, potrebbe generare un effetto domino sul clima dell’emisfero settentrionale. Un indebolimento della circolazione Atlantica Meridionale potrebbe avere ripercussioni sulla temperatura e sulle precipitazioni in Europa e Nord America. Per salvaguardare il delicato equilibrio termico e salino delle acque polari è necessario per ridurre le cause del riscaldamento globale. Anche gli animali dell’Artico potrebbero essere a rischio.
