Piccolo, brutto e pericolosissimo | Vive negli abissi ma è il terrore degli oceani: inavvicinabile

Piccolo crostaceo

Piccolo e brutto negli abissi (Freepik Foto) - www.marinecue.it

Negli abissi del pianeta si nascondono forme di vita che sfuggono alla logica umana.

Creature che non puntano sulla bellezza o sulla maestosità, ma su adattamenti estremi, forgiati da migliaia di anni di oscurità, pressione e silenzio. Lì dove la luce non arriva, la sopravvivenza diventa un’arte.

Le profondità oceaniche restano l’ultimo confine inesplorato della Terra: pochi luoghi sono tanto inospitali, eppure così pieni di vita. Ogni nuova scoperta che arriva da quelle zone è un piccolo miracolo scientifico — e spesso anche un monito sulla nostra limitata conoscenza del pianeta blu.

Nascosti tra le fosse oceaniche, questi esseri minuscoli ma implacabili si muovono come predatori silenziosi. Non hanno bisogno di forza bruta o di dimensioni imponenti per dominare: basta la strategia, l’adattamento e un istinto millimetrico per sopravvivere.

Ed è proprio da uno di questi luoghi estremi che arriva l’ultima scoperta destinata a far parlare di sé: un animale così piccolo da passare inosservato, ma tanto raro e aggressivo da meritare il titolo di “terrore degli abissi”.

La scoperta nelle Fosse di Atacama

Secondo quanto riportato da Wired Italia (articolo di Anna Lisa Bonfranceschi, 6 gennaio 2025), un team di ricercatori del Woods Hole Oceanographic Institution e dell’Instituto Milenio de Oceanografía ha identificato una nuova specie di crostaceo nelle Fosse di Atacama, al largo di Cile e Perù. Si chiama Dulcibella camanchaca, misura appena quattro centimetri e appartiene alla famiglia degli anfipodi, ma si distingue da tutte le specie note per un dettaglio sorprendente: è un predatore.

A quasi ottomila metri di profondità — dove la pressione schiaccerebbe qualunque creatura non adattata — gli scienziati si aspettavano di trovare animali “spazzini”, che si nutrono di resti. E invece, il piccolo D. camanchaca ha mostrato un comportamento completamente diverso: caccia, aggredisce e divora. Il suo apparato boccale è dotato di mandibole forti, e le sue zampe anteriori, dette gnatopodi, sono artigli veri e propri, perfetti per afferrare le prede.

Crostaceo
Questo orrendo piccolo crostaceo è nelle profondità marine (Freepik Foto) – www.marinecue.it

Un micro-predatore d’élite

La scoperta non è solo una curiosità zoologica: rappresenta un tassello fondamentale per comprendere l’ecosistema delle fosse oceaniche. Gli studiosi ipotizzano che questa specie possa giocare un ruolo importante nella rete alimentare della zona adopelagica, ampliando la visione di ciò che pensavamo possibile a simili profondità.

E poi c’è la storia dietro il nome: Dulcibella richiama la Dulcinea del Toboso del Don Chisciotte di Cervantes, mentre camanchaca rimanda alla nebbia che avvolge la costa cilena — un omaggio poetico al luogo di ritrovamento e al mistero che rappresenta. Piccolo, pallido, quasi invisibile, ma dotato di una ferocia inaspettata: il nuovo predatore degli abissi ricorda che, anche dove sembra non esserci vita, la natura trova sempre il modo di sorprendere.