Orche, sono il terrore assoluto in mare | Ti stravolgono la giornata: quando le incontri rischi la vita in un secondo
Orche in branco (Canva) - marinecue.it
Se ti capitasse, mai, d’incontrare anche solo un’orca in mare, ti conviene pregare, perché non avresti alcuno scampo!
Nel mondo animale, la maggior parte delle specie tende a evitare il contatto con l’uomo, preferendo fuggire, piuttosto che attaccare. Sebbene esistano eccezioni in cui alcuni animali, per istinto, paura o difesa del territorio, possono diventar pericolosi anche per noi.
Fra gli aggressori più noti, ci son grandi predatori come squali, orsi e felini, capaci di attaccare quando si sentono minacciati o disturbati, nel loro habitat naturale. Poiché in questi casi, l’istinto di sopravvivenza ha sempre la meglio.
Anche animali apparentemente innocui, come ippopotami o bufali, possono reagire con violenza, se percepiscono un’invasione del proprio spazio, o se devono proteggere i piccoli.
Infine, non vanno sottovalutati insetti e rettili, poiché zanzare, serpenti o ragni, seppur di piccole dimensioni, son responsabili di molte vittime ogni anno, dimostrando che il pericolo non dipende, quindi, solo dalla grandezza dell’animale.
Un attacco improvviso
Nella notte del 10 ottobre, la tranquillità di una traversata in mare si è trasformata in un incubo, per una famiglia francese di cinque persone. La loro barca a vela “Ti’fare”, lunga 36 piedi, e battente bandiera francese, è infatti stata speronata da un branco di orche a circa 55 miglia a sud-est di Peniche, in Portogallo. Gli stessi che hanno poi ripetutamente colpito il timone, fino a provocare la rottura dell’asse, e una grave falla nello scafo, la quale ha portato la barca ad affondare in pochi minuti.
Con l’acqua che invadeva rapidamente l’interno dell’imbarcazione, i genitori son riusciti ad attivare la zattera di salvataggio autogonfiabile, e a salire a bordo insieme ai tre figli, di età compresa fra gli 8 e i 12 anni. E dopo aver lanciato un segnale di emergenza, son rimasti per ore alla deriva, finché il peschereccio “Silmar” ha raccolto l’SOS, traendoli in salvo (come riportato anche dal sito giornaledellavela.com).

Un’operazione di salvataggio congiunta
La famiglia, recuperata in buone condizioni, è stata trasferita in elicottero presso la base aerea di Montijo, dove ha ricevuto assistenza medica. E in cui le autorità portoghesi, hanno confermato che nessuno ha riportato ferite, nonostante il grande spavento. All’operazione, hanno partecipato anche una fregata della Marina Militare, e un’unità di soccorso portuale.
Ma questo, non è un caso isolato, poiché negli ultimi mesi si son moltiplicate le interazioni aggressive fra orche e imbarcazioni da diporto, lungo le coste di Portogallo, Spagna e Gibilterra. Motivo per cui, episodi analoghi come quello che ha coinvolto la barca “Oceanview”, hanno spinto i biologi marini a indagare sulle cause di questo comportamento anomalo, ancor oggi avvolto nel mistero.
