Scoperta raccapricciante nel Mediterraneo | Nautilus, il robot esploratore, ha rivelato una certezza: la catastrofe è imminente

Mediterraneo aiuto

Pericolo! (canva.com) - www.marinecue.it

Una scoperta assolutamente raccapricciante nel Mediterraneo, ad opera del robot esploratore Nautilus. Arriva la catastrofe?

Allora, su questo portale – lo sapete bene – amiamo trattare tanti argomenti collegati all’universo del mare, dalla scienza fino alle scoperte archeologiche.

Tuttavia, proprio perché il mare e gli oceani sono mondi assolutamente indomiti, capita di tanto in tanto che qualcuno urli ai quattro venti che la fine del mondo è vicina.

Questo perché, probabilmente, il mare è un elemento indomabile, che sfugge al nostro classico controllo, più facilmente esercitabile sulla terraferma.

Tuttavia, immergendoci – anche solo figurativamente – nei fondali, potremmo scoprire che le paure di cui sopra hanno un loro fondamento, specialmente se è la scienza stessa a intervenire.

Una paura fondata?

Come riportato dall’Agi, un’indagine realizzata dal gruppo dell’Ispra (l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha consentito di scoprire e mappare undici catene montuose e banchi di sabbia nel Canale di Sicilia, attraverso l’impiego del robot subacqueo “Nautilus”. Il sofisticato Rov Work Class (noto in inglese anche come “Remotely Operated Vehicle”), in grado di funzionare fino a 2. 000 metri di profondità, ha consentito l’osservazione di ecosistemi in precedenza inesplorati, fornendo immagini ad alta definizione di foreste di coralli, spugne e una notevole varietà di vita marina.

L’azione, unica nel suo genere, fa parte della campagna oceanografica del progetto Pnrr Marine Ecosystem Restoration (siglato anche come Mer) – Intervento A14 Seamounts, che si concentra sulla mappatura estesa di 79 rilievi sottomarini che si trovano oltre le 12 miglia dalla costa italiana. Nel corso della missione, il gruppo di Ispra ha registrato undici siti in totale, la maggior parte dei quali non era mai stata oggetto di indagini dirette.

Corallo rosso
Trovate distese enormi (canva.com) – www.marinecue.it

Affascinanti e inesplorati

Le fotografie ottenute dal Rov hanno mostrato paesaggi straordinari, come vaste aree di pennatulacei, colonie di corallo rosso a quasi 900 metri di profondità e gruppi di ostriche giganti. Uno dei momenti più affascinanti della missione è stato l’incontro diretto con uno squalo vacca, un raro predatore delle profondità attirato dalle luci del robot.

Le informazioni ottenute, precisa l’Agi, formeranno una base essenziale per guidare le future politiche di protezione e per la realizzazione di nuove zone marine protette, in accordo con la Strategia dell’Unione Europea per la Biodiversità 2030. Le prossime tappe del progetto includono nuove missioni nel Golfo di Napoli e nel Tirreno, fino a raggiungere il Mar Ligure, con lo scopo di ampliare la mappatura degli ecosistemi profonde e favorire la conservazione delle risorse marine. Ancora una volta, per concludere, comprendiamo che dei nostri mari sappiamo ancora veramente poco, figuriamoci di quelli internazionali!