Il Ministero lancia una nuova allerta alimentare | Questo pesce preso al supermercato è pericoloso: riportalo subito indietro

Non mangiarlo, ma riportalo subito indietro!

Pesce immangiabile (Canva) - marinecue.it

L’ultima allerta alimentare emanata, ha provocato il ritiro di diversi alimenti. Quindi, controlla subito se li avevi acquistati.

Mangiare pesce andato a male, può rappresentare un serio rischio per la salute; sebbene a volte, i primi segnali del deterioramento, non son immediatamente visibili o percepibili. Giacché aspetto e odore, ingannano facilmente, quantunque le conseguenze possono poi esser davvero gravi.

Uno dei principali pericoli è l’intossicazione alimentare, causata dalla proliferazione di batteri come Salmonella, Vibrio o Listeria, i quali si sviluppano rapidamente quando il pesce non vien conservato in modo corretto.

In alcuni casi, può manifestarsi la cosiddetta “sindrome sgombroide”, provocata da un’eccessiva quantità di istamina, sostanza che si forma durante la decomposizione del pesce, causando sintomi simili a una reazione allergica.

Nausea, vomito, dolori addominali e febbre, nondimeno, son comunque solo alcuni dei disturbi più comuni. Che per evitarli è, dunque, essenziale acquistare il pesce da fonti sicure; conservarlo a basse temperature; e consumarlo sempre, entro pochi giorni.

Nuovi richiami, nei supermercati

Il Ministero della Salute, continua a monitorare con attenzione i prodotti presenti nei punti vendita italiani, segnalando infatti nuovi richiami, per garantire la sicurezza dei consumatori. E come riportato da corsidieuroprogettazione.it, durante lo scorso fine settimana, son stati ritirati cinque prodotti alimentari di largo consumo; come: gelato, tofu, polenta, filetti di orata congelati, e mozzarella. Le cui motivazioni spaziano da errori di etichettatura, a possibili contaminazioni batteriche o chimiche.

Nello specifico, il gelato a marchio “Consilia” è stato richiamato a causa di una confusione nelle etichette, fra i gusti riportati sul coperchio, e quelli indicati sulla confezione. Allo stesso modo, il tofu al naturale “dmBio”, ritirato però per la possibile presenza del batterio Bacillus cereus, potenzialmente nocivo per la salute. Per questo, entrambi i prodotti non devono esser consumati, ma restituiti al punto vendita.

Cibi richiamati dai supermercati
Cibi ritirati perché contaminati (Canva) – marinecue.it

Contaminazioni in alimenti comuni

Anche la polenta macinata a pietra, a marchio “Apicoltura Brezzo”, è stata rimossa dagli scaffali, e per la presenza di fumonisine, oltre i limiti di legge. Ma ancor più preoccupante, il richiamo dei filetti di orata congelati “Azur Seafood”, in cui son stati trovati “residui inibenti”, sostanze che possono interferire con i normali processi biologici.

L’elenco si conclude con la mozzarella di Puglia “Rewe Feine Welt”, ritirata per possibile contaminazione da Listeria monocytogenes. Motivo per cui, in definitiva, le autorità sanitarie hanno ribadito quindi l’importanza del sistema di allerta e del controllo costante, degli alimenti, giacché solo un monitoraggio rigoroso, può garantire la tutela della salute pubblica, e la totale fiducia dei consumatori.