I ghiacci si sciolgono ed è apparso qualcosa di raccapricciante | Una base militare segreta: ci sono anche reattori nucleari

Scioglimento dei ghiacciai e scorie (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Scioglimento dei ghiacciai e scorie (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Mentre i ghiacci si ritirano, riaffiora una struttura dimenticata che nasconde un passato militare e segreti nucleari inquietanti.

È curioso come le distese ghiacciate del pianeta, che spesso immaginiamo immutabili e desolate, si stiano trasformando in veri e propri archivi naturali. Il cambiamento climatico non sta solo sciogliendo il ghiaccio… sta risvegliando pezzi dimenticati della nostra storia recente. Segreti che avrebbero dovuto restare sepolti stanno riaffiorando, con tutto il loro carico di mistero e inquietudine. E no, non si parla di resti antichi o fossili. Stavolta è tutta un’altra storia.

Nel tempo, lo scioglimento delle calotte ha fatto emergere di tutto: antichi utensili, animali estinti, aerei militari dispersi e interi paesaggi scomparsi. Ogni scoperta sembrava il pezzo di un puzzle del passato. Ma a volte, ciò che riaffiora non è affatto antico. È qualcosa di costruito con intenzioni ben precise, legato a un periodo storico che pensavamo di conoscere meglio. E invece…

In questo contesto, la tecnologia gioca un ruolo fondamentale. Radar, droni, sensori: strumenti che permettono di vedere oltre, dentro. Esplorare sotto la superficie senza toccare nulla. È un po’ come avere i raggi X del pianeta. E quando si guarda sotto la Groenlandia con questi occhi artificiali, capita di trovare l’imprevisto. Letteralmente.

Chi conosce un minimo di storia sa che l’Artico non è stato solo terra di orsi polari e iceberg. È stato teatro di missioni militari, piani segreti e sperimentazioni estreme. E mentre i ghiacci si ritirano, tutto quel passato — nascosto con cura — comincia a riemergere. Quello che è stato trovato di recente fa quasi fatica a crederci, eppure è lì, documentato.

Scoperta sorprendente in uno scenario estremo

Durante un volo di routine nell’aprile 2024, uno scienziato della NASA, Chad Greene, ha notato qualcosa di strano nelle immagini radar della calotta glaciale. Forme regolari, troppo perfette per essere naturali. Dopo un attimo di esitazione, il team ha capito cosa stava osservando: una base militare americana, costruita negli anni Sessanta, sepolta da decine di metri di ghiaccio. Il nome? Camp Century.

Quella che inizialmente sembrava solo una struttura sperimentale per studi sul ghiaccio, si è rivelata ben altro. Come riporta Elle Decor si trattava di un progetto militare nascosto sotto l’etichetta della ricerca scientifica. Un enorme labirinto di tunnel, generatori, personale operativo e persino un reattore nucleare, nel cuore gelido della Groenlandia. Ma era tutto parte di un piano ben più ambizioso.

Scioglimento dei ghiacciai (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Scioglimento dei ghiacciai (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Tra coperture scientifiche e scorie dimenticate

Camp Century faceva parte del cosiddetto “Progetto Iceworm”. Un piano — mai andato in porto, per fortuna — che prevedeva la costruzione di migliaia di chilometri di tunnel sotterranei per ospitare missili balistici nascosti sotto i ghiacci. Il tutto all’insaputa del governo danese, tra l’altro. Quando il progetto fu abbandonato nel 1967, il reattore venne smontato, sì, ma le scorie radioattive… no.

Secondo quanto riportato anche dal Guardian, più di 47.000 galloni di rifiuti nucleari sono rimasti là sotto, sigillati nel ghiaccio. All’epoca nessuno pensava che potessero rappresentare un rischio. Il termine “cambiamento climatico” non esisteva neanche, figuriamoci preoccuparsi del riscaldamento globale. Ma oggi, quei ghiacci si stanno assottigliando… e con loro anche la barriera che separa il mondo di oggi da quei residui pericolosi. Il conto alla rovescia, dicono gli esperti, potrebbe iniziare entro il 2090.