Vita eterna, siamo ad un passo dalla sua scoperta | Gli studi sono alla fine: questi scorfani sfidano i secoli

Vongola oceanica (screenshot InvadeFacts/YouTube) - marinecue.it
Alcuni animali riescono a vivere fino a 500 anni. Di quali stiamo parlando? L’oceano ne è pieno e si resta senza parole.
L’immortalità non è più solo mito o religione. La scienza studia l’invecchiamento come processo biologico modificabile. Le cellule accumulano danni, ma alcune tecnologie puntano a rallentare o invertire questo decadimento. Terapie geniche, editing del DNA e rigenerazione tissutale sono frontiere attive.
La prospettiva dell’immortalità digitale prende forma con l’upload della coscienza. Alcuni progetti puntano a trasferire memoria e identità su supporti artificiali. Non parliamo di sopravvivere nel corpo, ma come entità informatica.
L’immortalità biologica è diversa dalla longevità. Alcuni organismi non mostrano segni di senescenza: non invecchiano, non decadono. La ricerca su questi modelli naturali ispira soluzioni per l’uomo. Studiare chi sfugge al tempo può rivelare meccanismi utili per rallentare l’invecchiamento umano.
La medicina rigenerativa, le cellule staminali e l’intelligenza artificiale convergono verso un obiettivo comune: superare la morte biologica. Non è fantascienza, ma una traiettoria concreta. Cosa succede in natura?
La vongola oceanica
La vongola oceanica (Arctica islandica), nota anche come quahog, è uno degli animali più longevi mai documentati. Un esemplare celebre, soprannominato Ming, è vissuto per ben 507 anni: nacque nel 1499 e fu pescato nel 2006 al largo dell’Islanda. Il suo nome è un tributo alla dinastia Ming, ancora al potere in Cina al momento della sua nascita.
La longevità di questa specie è attribuita a un metabolismo estremamente lento, a una vita in acque fredde e profonde, e alla capacità di proteggere le proteine dai danni ossidativi. Quali sono gli altri animali longevi?

I più longevi
Tra questi, la medusa Turritopsis dohrnii è il caso più emblematico: dopo aver raggiunto lo stadio adulto, è in grado di invertire il ciclo vitale e tornare allo stato di polipo, rigenerandosi all’infinito. Questo processo, chiamato transdifferenziazione, le consente di evitare l’invecchiamento cellulare. Anche l’idra, un piccolo organismo d’acqua dolce, mostra una rigenerazione continua delle cellule, senza segni di senescenza. Le sue cellule staminali si rinnovano, rendendola stabile nel tempo.
Un altro esempio è il tardigrado, capace di sopravvivere in condizioni estreme: radiazioni, temperature estreme, vuoto spaziale. Non è immortale, ma può entrare in uno stato di criptobiosi, e sospende ogni attività vitale per anni. Le aragoste, invece, producono un enzima chiamato telomerasi che ripara il DNA, così rallenta l’invecchiamento cellulare. Anche i vermi planari possono rigenerare intere parti del corpo, inclusi cervello e sistema nervoso. Queste specie non vivono in eterno, ma mostrano che l’invecchiamento non è un destino universale. Studiare la loro biologia può offrire nuove prospettive per la medicina rigenerativa e la lotta contro le malattie degenerative. Secondo Geopop, sono modelli viventi che sfidano il concetto stesso di tempo.