Dal Golfo di Napoli la rivoluzione gentile del mare | Mentre in tutto il mondo stanno morendo, qui è ripartita la fioritura: un spettacolo

Rinasce a uova vita

Il Golfo di Napoli (Canva) - marinecue.it

Qualcosa d’immenso, sta nascendo nel Golfo di Napoli. E una straordinaria scoperta effettuata di recente, che sta rivoluzionando tutto.

Sotto le vaste distese del mare, si cela un mondo che sfugge all’occhio umano. In cui profondità oscure e abissi silenziosi, nascondono ambienti ricchi di forme di vita sorprendenti, molte delle quali ancora sconosciute alla scienza. Per cui ogni immersione, rivela quindi un ecosistema complesso, dove piante e animali si adattano a condizioni estreme di pressione, luce e temperatura.

Dai pesci luminescenti, agli enormi cetacei, la fauna marina è incredibilmente variegata. _motivo per cui, alcune specie si mimetizzano con l’ambiente, mentre altre, sviluppano strutture particolari, per sopravvivere nell’oscurità totale degli abissi. Adattamenti frutto di milioni di anni d’evoluzione, rendendo perciò gli oceani, veri scrigni di meraviglie naturali.

Oltre alla vita marina, il fondo degli oceani custodisce relitti di navi e antichi tesori sommersi. Reperti che raccontano storie dimenticate, e offrono indizi preziosi sulla storia dell’uomo e dei suoi viaggi, attraverso i mari.

Perché esplorare il mondo sottomarino, significa confrontarsi con l’ignoto, e apprezzare la complessità della natura. E ogni scoperta che ci circonda, sia di nuove specie, che di paesaggi inesplorati, tale da ricordarci quanto poco conosciamo degli abissi, e quanto ancora ci resti da scoprire, sotto le immensità del mare.

Una scoperta sorprendente

Durante la spedizione scientifica “Demetra” del CNR, a bordo della nave “Gaia Blu”, è stata scoperta una vasta scogliera corallina, a 500 metri di profondità, nel Canyon Dohrn, nel Golfo di Napoli. Composta, nello specifico, da coralli bianchi, una formazione estremamente rara, nel Mar Mediterraneo; e ospitante, allo stesso tempo, un ecosistema ricco di biodiversità. L’uso di veicoli sottomarini a controllo remoto (ROV), ha permesso di esplorare la parete verticale alta più di 80 metri, rivelando antiche strutture coralline e fossili, che raccontano la storia geologica della zona.

Scogliera che ospita coralli bianchi duri, come Desmophyllum pertusum, e Madrepora oculata; ma anche coralli neri, coralli solitari, spugne e specie rare, come il bivalve “Acesta excavata”, e l’ostrica di profondità “Neopycnodonte zibrowii”. Tutti organismi viventi i quali convivono con tracce fossili che testimoniano la biodiversità passata, rendendo quindi il sito, di grande interesse scientifico, e fondamentale per studi ecologici e di conservazione (come riportato da geopop.it).

Un aiuto indispensabile
Un robot per amico (Canva) – marinecue.it

Tecnologia e approfondimento scientifico

L’esplorazione di ambienti così profondi, richiede in ogni caso, robot sofisticati dotati di bracci meccanici e telecamere, in grado di catturare immagini dettagliate, e raccogliere dati. Strumenti i quali consentono ai ricercatori di osservare habitat delicati senza danneggiarli, e di studiare la distribuzione dei coralli profondi.

La missione “Demetra” punta, quindi, anche al ripristino degli habitat, rimuovendo rifiuti, e installando ecoreef stampati in 3D, così da favorire il reinsediamento dei coralli. Nondimeno, sensori e telecamere monitorano parametri come temperatura e salinità, fornendoci informazioni preziose sugli effetti del cambiamento climatico. Supportando, nel frattempo, strategie di tutela al lungo termine, per questi ecosistemi unici.