Orche, è una strage senza precedenti che lascia tutti senza fiato | Nessuno riesce a spiegare il perché: un mistero senza eguali

Sono in pericolo! (canva.com) - www.marinecue.it
Le orche sono una specie a rischio estremo. Il motivo dietro questa dispersione è ancora oscuro agli scienziati.
Secondo l’identikit tracciato dal WWF, l’orca è una specie minacciata di estinzione presente in tutti gli oceani del pianeta, sebbene nel Mediterraneo venga classificata come “occasionale”.
Nel nostro bacino occidentale, si stima che ci sia una popolazione di 32 individui specializzati nella cattura del tonno rosso. Si muovono in gruppo, catturando mammiferi, uccelli, pesci e anche giovani balenottere.
Sebbene la caccia sia vietata dall’82, le orche si trovano ad affrontare molteplici minacce, tra cui l’aggressione da parte di pescatori, cambiamenti negli ecosistemi marini, inquinamento efuoriuscite di petrolio.
Il declino delle riserve ittiche, causato dalla pesca eccessiva, costituisce un’ulteriore pericolo per questo super-predatore. Tuttavia, per questa vicenda, riportata dal The Sun, non esiste ancora una risposta concreta.
Un mistero irrisolvibile
Così potrebbe definirsi questa vicenda. Come riporta The Sun, ventisei orche del gruppo ecologico “ecotype D” sono state trovate senza vita nella Baia di San Sebastián in Argentina, nella provincia di Tierra del Fuego. Un evento simile di spiaggiamento di massa era stato registrato soltanto due volte nella storia: nel 1955 in Nuova Zelanda e nel 2020 nello Stretto di Magellano, in Cile.
Gli specialisti del Consiglio Nazionale di Ricerca Scientifica e Tecnica e del Centro Australe di Investigazione Scientifica erano stati inizialmente avvisati dalla scoperta di due scheletri. Arrivati sul luogo, hanno trovato ulteriori ventiquattro corpi situati in aree di difficile accesso più a nord della baia. Tutti i campioni erano parte della medesima tipologia di orche, identificabile per le teste tonde, le piccole macchie intorno agli occhi e le pinne dorsali che si curvano all’indietro.

Le spiegazioni plausibili
Le autopsie effettuate sugli animali non hanno mostrato segni di lesioni, traumi o contatti con imbarcazioni, né evidenze di reti da pesca. Ciò ha indotto gli studiosi a scartare le congetture relative a una collisione o a una cattura casuale. “Ciò che ci ha realmente colpiti è stato il totale degli esemplari”, ha affermato Mónica Torres, rappresentante del CONICET. “Osserviamo la baia e l’intera costa atlantica della Tierra del Fuego da più di dieci anni e non abbiamo mai documentato una quantità così elevata di animali arenati”.
Indagini interne aggiuntive verranno effettuate. Tuttavia, la ricercatrice ha proposto una teoria ambientale di possibile giustifica dell’evento: la peculiare forma della Baia di San Sebastián, con pendenza molto lieve e variazione di marea di quasi diciassette metri, potrebbe aver intrappolato gli animali. “Se entrano con l’alta marea e l’acqua si ritira rapidamente, possono trovarsi in difficoltà, specialmente se non hanno una buona conoscenza dell’area,” ha aggiunto Torres. Vedremo quale sarà la risposta.