Allerta per i pesci domestici | Quelli che hai nell’acquario arrivano direttamente dal mare: lo stanno spopolando

Pesci in acquario

Pesci tropicali e acquari, ecco i rischi (Freepik Foto) - www.marinecue.it

Quando pensi agli animali che nuotano nell’acquario di casa, probabilmente immagini creature addomesticate, nate in allevamenti specializzati.

Ma la realtà è ben diversa, e ben più sorprendente — e preoccupante. Gran parte dei pesci marini che popolano gli acquari domestici provengono direttamente dal mare, catturati in natura, e non allevati.

Questo fenomeno non è marginale: rappresenta una pressione concreta sugli ecosistemi corallini e su specie già vulnerabili, soprattutto nei mari tropicali. Ogni pesce prelevato wild è una sottrazione alla biodiversità e un rischio di squilibrio ambientale.

La filiera che porta la vita marina nelle nostre case appare innocua, ma nasconde scenari complessi: mancanza di tracciabilità, pratiche di cattura distruttive, un mercato globale che non sempre conosce la provenienza delle specie offerte.

Ecco perché gli esperti lanciano l’allarme: occorre maggiore consapevolezza, regole più stringenti e un’attenzione più etica verso queste piccole vite che spesso ignari acquariofili accolgono con entusiasmo.

Pesci d’acquario: una dipendenza dalla cattura selvaggia

Secondo un articolo de La Stampa – sezione “La Zampa” (12 ottobre 2025), uno studio pubblicato su Conservation Biology rivela che circa il 90 % dei pesci marini venduti negli acquari statunitensi è catturato in natura, non allevato.

Negli Stati Uniti, che sono tra i principali mercati mondiali di pesci ornamentali, questo rappresenta un dato allarmante: su 734 campioni analizzati da grandi rivenditori online, 655 provenivano esclusivamente da popolazioni selvatiche. La cattura diretta non è senza conseguenze. Molte specie prelevate sono classificate come minacciate o in declino, secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN).  Inoltre, alcune tecniche usate per stordire i pesci — come il cianuro in acque tropicali — danneggiano gravemente il complesso corallino, compromettendo l’habitat stesso di molte specie.

Verso una via più sostenibile

L’articolo de La Stampa sottolinea come esistano alternative: l’allevamento di pesci marini, se ben gestito, può ridurre sensibilmente la pressione sulle popolazioni naturali. È emerso che i pesci allevati risultano mediamente il 28,1 % più economici rispetto ai loro equivalenti selvatici, il che dimostra che la produzione sostenibile può essere anche competitiva.

Per cambiare rotta bisogna innanzitutto garantire trasparenza: ogni pesa in vendita dovrebbe avere un’etichetta che attesti la sua origine, con certificazioni credibili e controlli rigorosi lungo tutta la catena.  Infine, serve educare chi acquista: scegliere specie allevate, evitare richieste commerciali eclatanti ma insostenibili, promuovere acquariere responsabili. Solo così potremo mantenere vivi gli ecosistemi marini, senza rinunciare alla meraviglia che un acquario può offrire.