Il Golfo di Napoli nasconde un tesoro inestimabile | Un’intera città sommersa dal bradisismo dei Campi Flegrei

Un tesoro sotto al mare (Canva) - marinecue.it
Cosa si nasconda, esattamente, sotto al Golfo di Napoli, non in molti lo sanno: ma con l’attuale ritrovamento, sta tutto venendo a galla.
Le eruzioni vulcaniche, rappresentano uno dei fenomeni naturali più spettacolari e distruttivi del pianeta. Poiché nascono dalle immense forze che si sviluppano sotto la superficie terrestre, dove il calore e la pressione, trasformano le rocce, in magma incandescente.
Il magma, accumulandosi nelle camere magmatiche, cerca poi una via di fuga, verso l’esterno; e quando la pressione interna, supera la resistenza della crosta terrestre, il vulcano “erutta”, liberando lava, gas e cenere.
Eruzioni, comunque, spesso legate ai movimenti delle placche tettoniche, le quali si scontrano o si separano, aprendo varchi nel mantello terrestre. Con movimenti continui e imprevedibili.
Generando eruzioni (come tutte le altre, in generale) che possono modificare il clima, distruggere ecosistemi, e metter in pericolo le popolazioni vicine. Pur contribuendo, in ogni caso, anche alla formazione di nuove terre, e alla fertilizzazione dei suoli.
Un tesoro sommerso
Sotto le acque del Golfo di Napoli, si estende uno dei siti archeologici più affascinanti del mondo: il “Parco Archeologico Sommerso di Baia“. Un luogo unico, situato nei Campi Flegrei, e oggi frazione di Bacoli, che racconta la storia dell’antica Baiae, rinomata località termale dell’aristocrazia romana. Le cui rovine sommerse, a causa del bradisismo tipico dell’area vulcanica, offrono un incredibile viaggio nel tempo, fra mosaici, statue, e antiche dimore imperiali.
Fra i luoghi più suggestivi del parco, si trova il “Ninfeo Sommerso” di Punta Epitaffio, a soli quattro metri di profondità. Ove, fra le statue del dio Dioniso e della famiglia imperiale, si rivive la leggenda di Ulisse e Polifemo, in un ambiente che fu un tempo, sala da banchetti dell’imperatore Claudio. E in cui, secondo il sito ungherianews.com, proprio l’atmosfera subacquea regala un’esperienza immersiva, capace di unire mito e archeologia.

Le ville romane sommerse, e l’ingegno imperiale
Poco distante, emerge la sontuosa villa dei Pisoni, appartenuta a una delle famiglie più potenti di Roma; poi però requisita e ristrutturata da Adriano. Che con i suoi portici, mosaici, e impianti termali, testimonia la raffinata ingegneria romana. E accanto, la villa con ingresso a protiro, conservante mosaici bianchi e neri; e statue che, sotto la luce del mare, sembrano vivere ancora.
Le terme del lacus, e la Secca Fumosa rivelano quindi il legame fra vulcanismo e benessere, con acque solfuree e strutture termali, perfettamente integrate nel paesaggio sottomarino. Infine, il Portus Julius, porto militare voluto da Agrippa nel 37 a.C., ricorda l’importanza strategica di Baia che, da luogo di svago, divenne crocevia di potere e storia.