Da Mare a deserto fino a riempirsi nuovamente di acqua | La storia del Mar Rosso non parte da Mosè: e non è finita qui

Fondali del Mar Rosso (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Fondali del Mar Rosso (Depositphotos foto) - www.marinecue.it

Molto prima di Mosè, il Mar Rosso visse un evento estremo e particolare: si prosciugò del tutto, poi tornò a riempirsi.

Oggi lo conosciamo per i suoi fondali mozzafiato e le barriere coralline che sembrano dipinte, ma il Mar Rosso ha attraversato momenti ben più strani e… aridi. Quello che sembra un mare immobile nel tempo, in realtà ha avuto un passato che potremmo definire, senza esagerare, al limite del surreale. Roba che nemmeno le leggende riescono a rendere giustizia.

Certo, molti lo associano alla celebre scena di Mosè che divide le acque. Ma la verità è che molto prima di qualsiasi racconto, qui accadde qualcosa di ben più drastico. E no, non stiamo parlando di miti: si tratta di un cambiamento reale, geologico, documentato.

La Terra, nel corso dei suoi milioni di anni, ne ha viste parecchie. Ci sono mari che sono spariti del tutto, deserti che erano oceani, e viceversa. Il Mar Rosso, in questo grande gioco delle trasformazioni, ha avuto la sua parte — anzi, una delle più estreme mai osservate. Anche se oggi appare stabile, un tempo ha vissuto un tracollo così radicale da far sembrare il presente una lunga vacanza.

La questione era nota da tempo tra i ricercatori. O meglio, era ipotizzata. Il dibattito era aperto da decenni, ma le certezze scarseggiavano. Fino a poco fa. Un nuovo studio, infatti, ha cambiato le carte in tavola, portando con sé prove solide e sorprendenti.

Tracce nascoste dove meno te lo aspetti

A far luce sull’intera faccenda ci ha pensato una ricerca pubblicata su Communications Earth & Environment, ripresa anche da Focus.it. Secondo lo studio, intorno a sei milioni di anni fa, il Mar Rosso si è prosciugato. No, non in senso figurato: si è letteralmente svuotato, fino a diventare una distesa secca, salata, ostile a qualsiasi forma di vita.

Com’è successo? All’epoca, il Mar Rosso non era ancora collegato all’Oceano Indiano ma al Mediterraneo. E quando il collegamento con quest’ultimo si interruppe (ehm… bloccato da un braccio di mare poco profondo), il livello dell’acqua crollò. In meno di 100.000 anni — che in geologia sono un battito di ciglia — si ritrovò a secco, come un enorme lago evaporato. E tutto questo prima ancora della famosa crisi di salinità del Mediterraneo.

Mar Rosso (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Mar Rosso (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Quando l’acqua tornò, lo fece con una forza inimmaginabile

Poi, successe qualcosa di ancora più folle. Sempre nello stesso periodo, le acque dell’Oceano Indiano riuscirono a superare una barriera vulcanica e si riversarono nel Mar Rosso con una velocità e una forza tali da lasciare un segno ancora oggi visibile: un canyon subacqueo lungo più di 300 chilometri, scavato nella roccia dal flusso impetuoso.

Il bacino, nel giro di poche decine di migliaia di anni, tornò a riempirsi completamente. E non solo d’acqua: con lei tornò anche la vita. Anzi, il Mar Rosso si riprese molto prima rispetto al Mediterraneo, che rimase a secco per quasi un milione di anni ancora. Da quel momento in poi, il mare ha mantenuto il profilo che conosciamo oggi. Ma sotto quella superficie calma, si nasconde una storia fatta di svuotamenti, inondazioni e rivoluzioni geologiche.