Questo “cugino” degli squali è davvero stranissimo | I suoi denti sono fuori dalla bocca: li usa per accoppiarsi

Lo strano pesce (Joseph R. Tomelleri - Wikimedia Commons) - www.marinecue.it
Un pesce degli abissi imparentato con gli squali sfoggia una bizzarra appendice dentata usata in modo sorprendente.
Sotto la superficie degli oceani, là dove la luce non arriva e tutto sembra immobile, si nascondono creature che sembrano uscite da un film di fantascienza. Alcune sono talmente strane che… beh, ti chiedi come facciano anche solo a esistere. Eppure ci sono. In quei mondi bui e silenziosi, la natura ha fatto le sue scelte più bizzarre, creando animali che vanno oltre la nostra immaginazione. Pesci che sfidano ogni logica e forma conosciuta.
Gli abissi sono un po’ come un altro pianeta. Là sotto, le regole sono diverse: non c’è sole, le temperature sono gelide e la pressione è da far impazzire. Eppure, anche in queste condizioni, la vita ha trovato il modo di prosperare. Gli esseri che abitano quelle profondità hanno sviluppato soluzioni fuori dagli schemi, adattandosi in modi che sulla terra ferma sembrerebbero assurdi.
Tra questi abitanti c’è un gruppo che si è guadagnato soprannomi decisamente particolari: “squali fantasma”, “pesci ratto”, perfino “pesci coniglio”. No, non è uno scherzo. Sono creature vere, con un aspetto che dire strano è poco. Sono i parenti lontani degli squali, ma la somiglianza finisce abbastanza presto. Hanno occhi grandi e lucenti, pelle liscia, corpi sottili… e caratteristiche che, francamente, sembrano un errore di Photoshop.
In effetti, quando i ricercatori li studiano, spesso restano interdetti. Alcune parti del loro corpo sembrano non avere senso. Ma poi, guardando meglio, ci si rende conto che ogni dettaglio ha un motivo. Nulla è lì per caso. C’è un equilibrio curioso tra forma e funzione che lascia sempre spazio alla sorpresa. E c’è una caratteristica in particolare che ha attirato l’attenzione degli scienziati. Una cosa mai vista prima.
Strutture strane e funzioni ancora più strane
A portare nuova luce su queste creature è stato uno studio pubblicato su PNAS e riportato da Kodami, progetto di Fanpage. Si parla in particolare delle chimere maschio, pesci cartilaginei imparentati con squali e razze. In una specie chiamata Hydrolagus colliei, i maschi hanno qualcosa di davvero insolito: un’appendice sulla fronte piena di denti, il tenaculum. No, non è uno strumento di difesa o un’arma. Serve per afferrare la femmina durante l’accoppiamento.
Fin qui già bizzarro, ma la vera scoperta è arrivata dopo. Gli scienziati si sono chiesti: ma questi denti… da dove arrivano? Sono scaglie modificate? Sono veri denti? Beh, le analisi – tra cui scansioni 3D e test genetici – hanno confermato che sì, sono proprio denti veri e propri. Si formano con lo stesso identico meccanismo di quelli nella bocca. Solo che invece di crescere dove ti aspetti, spuntano tra gli occhi. Surreale, ma reale.

Denti in fronte e corteggiamenti piuttosto… ruvidi
Il tenaculum non è lì per bellezza: le chimere lo usano in modo piuttosto energico. Quando arriva il momento di accoppiarsi, il maschio estrae questa specie di uncino dentato e lo usa per afferrare le pinne della femmina. Non è proprio una carezza romantica, diciamolo. I denti possono lasciare segni e anche cicatrici visibili sulla partner. È un meccanismo antico, ma ancora attivo, ed è una delle strategie più curiose mai osservate in natura.
La cosa ancora più pazzesca? Un fossile di 315 milioni di anni fa mostrava già un tenaculum simile, collegato alla mascella. Quindi non è una stranezza recente, ma una caratteristica ereditata da tempi lontanissimi. “Se le chimere sono capaci di far crescere denti in fronte,” ha detto Gareth Fraser, biologo dell’Università della Florida e coautore dello studio, “allora dobbiamo proprio rivedere tutto quello che pensavamo sullo sviluppo dei denti”.