Ormai siamo ad un punto di non ritorno | Anche in Alaska tremano: è nata una nuova isola enorme

Illustrazione dell'Alaska (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione dell'Alaska (Canva FOTO) - marinecue.it

La situazione è molto particolare. Non sarà più possibile tornare indietro, e la nascita di quest’isola non fa sperare in meglio.

Le isole nascono in molti modi diversi, e ognuna ha una storia geologica tutta sua. Alcune emergono lentamente dal mare, modellate dal fuoco dei vulcani, altre invece si formano per l’accumulo di coralli o di sedimenti portati dalle correnti.

Quelle di origine vulcanica sono tra le più spettacolari: pensiamo alle Hawaii o all’Islanda, nate da eruzioni sottomarine che, con il tempo, hanno costruito vere e proprie montagne di lava solidificata fino a superare la superficie dell’oceano.

Altre isole si formano invece grazie all’azione del mare stesso. La sabbia e i detriti si accumulano lungo le coste, creando lingue di terra che col tempo diventano stabili. È un processo lento ma continuo, dove l’acqua è allo stesso tempo scultrice e architetto.

Ogni isola, in fondo, è un piccolo laboratorio naturale. Un luogo dove la vita si reinventa, dove nuove specie nascono e altre si adattano a vivere in equilibrio con l’isolamento e il mare che le circonda.

 L’isola che non c’era

Nel cuore gelido dell’Alaska, qualcosa di sorprendente è emerso dal nulla: un’isola nuova di zecca, apparsa all’improvviso nel lago Alsek. Come riportato da Everyeye, per anni era rimasta nascosta, unita al ghiacciaio Alsek, ma tra luglio e agosto 2025 si è finalmente “staccata”, diventando indipendente. Gli studiosi della NASA l’hanno battezzata Prow Knob, e la notizia ha subito acceso la curiosità di chi osserva i rapidi cambiamenti del nostro pianeta.

A prima vista, potrebbe sembrare un piccolo miracolo naturale, una nuova porzione di terra pronta a farsi esplorare. In realtà, dietro questa nascita si nasconde qualcosa di più serio: un lento e inesorabile ritiro del ghiacciaio, che da decenni si scioglie, liberando il terreno sottostante. È un fenomeno che racconta, più che una scoperta, una perdita silenziosa.

Illustrazione di un ghiacciaio (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Illustrazione di un ghiacciaio (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Un segnale preoccupante

Come riportato da Everyeye, Prow Knob non è solo una curiosità geografica: è anche l’isola lacustre più alta degli Stati Uniti, con i suoi quasi 300 metri sopra la superficie dell’acqua, superando perfino la Wild Horse Island del Montana. Un primato, certo, ma che porta con sé un messaggio inquietante. Ogni metro guadagnato dall’acqua, ogni massa di ghiaccio che si ritira, è un segnale tangibile del riscaldamento globale.

Il distacco di quest’isola è infatti un campanello d’allarme. Il ritiro dei ghiacciai cambia il volto dei paesaggi, rende instabili i pendii e aumenta il rischio di frane o addirittura di tsunami glaciali. Inoltre, con lo scioglimento del permafrost, il metano intrappolato nel suolo viene rilasciato nell’atmosfera, amplificando gli effetti del cambiamento climatico.