Antartide, risolto il mistero che ha fatto impazzire i ricercatori dal 1974 | Ecco perché appaiono e scompaiono queste figure enormi

Nuovo mistero (canva.com) - www.marinecue.it
I misteri di Antartide si stanno risolvendo uno dietro l’altro. Ecco la spiegazione scientifica a quello del 1974, su queste enormi figure.
L’Antartide rappresenta senza dubbio una delle zone più estreme e affascinanti per l’esplorazione umana, dove freddo, venti intensi e isolamento pongono sfide a ogni spedizione.
È ricca di enigmi. Abbiamo affrontato proprio questo tema qui su Marinecue, menzionando un articolo del britannico The Sun, che annunciava la risoluzione di uno dei più grandi misteri esplorativi.
Ci riferiamo al naufragio della Endurance, la nave condotta da Ernest Shackleton durante la spedizione antartica del 1914. La ricerca ha svelato che l’imbarcazione è affondata nel Mare di Weddell a causa di gravi problemi strutturali.
Ed ora sveleremo un altro enigma legato, grazie a un contributo di Fanpage ed un’importante ricerca pubblicata su Science Advances. Un mistero durato dal ’74.
Mistero risolto n.2
Le fonti chiariscono finalmente i motivi dietro la creazione e la scomparsa intermittente del “Maud Rise polynya”, enorme cavità nel ghiaccio marino grande quanto la Svizzera. Lo studio, pubblicato nella rivista Science Advances nel 2024 e rilanciato da Fanpage, pone particolare attenzione su osservazioni risalenti al 2017, anno in cui la polynya ha raggiunto un’estensione di 50. 000 km². Il “Maud Rise” è stato scoperto per la prima volta nel 1974 nel Mare di Weddell, a temperature estremamente basse. Da quel momento, il buco si è aperto e chiuso in modo irregolare, suscitando curiosità e interesse tra gli studiosi. Il termine “polynya” si riferisce esattamente a un’area di acqua libera nel ghiaccio marino, mentre il nome deriva dalla montagna sottomarina “Maud Rise” sotto la quale si forma.
La ricerca ha messo in luce che la nascita della polynya è frutto di complesse interazioni tra vari fattori ambientali. In primo luogo, il rafforzamento della corrente oceanica Weddell Gyre, la quale produce un fenomeno chiamato in inglese “upwelling”, ovvero il sollevamento di acqua calda e salata dalle profondità oceaniche, il quale abbassa il punto di congelamento facilitando lo scioglimento del ghiaccio.

Incrocio di meccanismi
Tuttavia, gli studiosi hanno scoperto che il processo di fusione non interrompe immediatamente il fenomeno. Ciò è attribuibile al “trasporto di Ekman”, meccanismo che consente il sollevamento di sali e calore accumulati dai vortici della corrente oceanica sulla sommità della Maud Rise, compensando l’effetto refrigerante causato dallo scioglimento del ghiaccio.
Lo studio evidenzia l’importanza di comprendere il fenomeno delle polynye, poiché queste cavità possono avere un impatto significativo sulle correnti oceaniche e sulla distribuzione del calore verso la terraferma. Inoltre, il processo di risalita delle acque profonde e salate contribuisce alla diminuzione generale del ghiaccio marino nell’Oceano Antartico, elemento cruciale nel contesto dei cambiamenti climatici globali.