Una ragazzina di 14 anni è arrivata dove gli scienziati non sono riusciti | Ecco il suo progetto che farà fuori tutte le microplastiche dal mare

Illustrazione di microplastiche in mare (Canva foto)-marinecue.it

Illustrazione di microplastiche in mare (Canva foto)-marinecue.it

Le microplastiche sono un grosso problema. Eppure, una ragazza sembra aver trovato una soluzione interessante.

Le microplastiche sono frammenti minuscoli di plastica, spesso invisibili a occhio nudo, che ormai si trovano ovunque: nell’acqua, nell’aria, nel suolo e persino nel nostro corpo.

Nascono dalla degradazione di oggetti più grandi o vengono rilasciate direttamente da prodotti di uso comune, come i cosmetici o i tessuti sintetici.

Il problema è che queste particelle non si degradano facilmente. Restano nell’ambiente per secoli, accumulandosi lungo la catena alimentare e arrivando fino agli organismi più grandi, esseri umani compresi.

È un inquinamento silenzioso, difficile da vedere ma impossibile da ignorare. Negli ultimi anni, gli scienziati hanno trovato microplastiche persino nei ghiacciai, nelle nuvole e nel sangue umano. Questo dimostra quanto la plastica sia ormai parte integrante del nostro ecosistema.

Un futuro…plastificato?

L’acqua è sempre stata sinonimo di purezza, ma negli ultimi anni questo legame si è incrinato. Anche ciò che sembra limpido e trasparente, in realtà, nasconde spesso minuscole insidie invisibili: le microplastiche. Piccole, persistenti e praticamente ovunque, si infilano nei fiumi, nei mari, persino nelle nuvole. Ed è difficile credere che un materiale così comune possa arrivare a contaminare ogni angolo del pianeta, dall’oceano alle nostre tavole.

Per fortuna, tra i giovani ricercatori di oggi c’è chi non si arrende all’idea di un futuro “plastificato”. Da qualche parte, nei laboratori o nelle scuole, nascono idee che fanno sperare. Una di queste arriva da una mente giovanissima, capace di trasformare un problema enorme in una soluzione tanto semplice quanto geniale.

Illustrazione di alcune microplastiche (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di alcune microplastiche (Canva FOTO) – marinecue.it

Di cosa si tratta?

Come riportato da HD Blog, si chiama Sheyna Patel, ha solo 14 anni e ha inventato un idrogel “spugna” in grado di eliminare fino al 93 % delle microplastiche PET presenti nell’acqua. Il suo materiale agisce come un filtro ecologico: assorbe i frammenti di plastica senza rilasciare sostanze tossiche e può essere riutilizzato più volte, riducendo gli sprechi. L’idea, premiata in un concorso scientifico internazionale, ha attirato l’attenzione di diversi istituti di ricerca interessati a svilupparla su larga scala.

. Il segreto dell’idrogel è nella sua struttura molecolare, composta da polimeri naturali che catturano le particelle di plastica come se fossero calamite invisibili. È un passo avanti importante in una battaglia ambientale ancora aperta, in cui la scienza cerca di ripulire ciò che l’uomo ha contaminato per decenni. Come ha sottolineato HDblog.it, tecnologie di questo tipo potrebbero affiancare futuri sistemi di depurazione.