PESCI, scoperta sorprendente | Sono come noi: sbadigliano quando si annoiano e contagiano tutto il branco

I pesci possono sbadigliate

I pesci possono sbadigliate (Freepik foto) - www.marinecue.it

Un mondo e un modo di vivere davvero unici. Sta tutto nel carattere dei pesci. Ma quanto di simile a noi sono in grado di rivelare?

Sicuramente il regno dei pesci possiede molteplici caratteristiche per le quali i propri appartenenti differiscono dall’essere umano, non soltanto, naturalmente, a livello fisico e fisiognomico, ma anche in termini comportamentali.

Eppure, dei punti d’incontro con la nostra specie ci sono eccome, nonostante non vengano quasi mai posti sotto la lente d’ingrandimento del caso. Pensate, ad esempio, alla loro attitudine di cooperazione.

I gruppi si organizzano collaborando per procedere all'”ispezione” dei predatori, seppur correndo un enorme rischio. Ma questa caratteristica è tipica degli esemplari cresciuti in gruppi, evidenziando come l’esperienza sociale riesca a prevalere anche nelle situazioni più delicate.

Determinate specie, poi, si riconoscono dinnanzi agli specchi, quando vedono la propria immagine riflessa, tentando anche di rimuovere le macchie che presentano sul corpo come meccanismo naturale, rendendosi conto che altri loro simili non possiedano le stesse “trame”.

Molto più vicini di quanto possiamo immaginare

Ma l’ultima clamorosa scoperta circa il comportamento dei pesci, assolutamente paragonabile a quello di noi esseri umani, è il fatto che anche loro siano capaci di sbadigliare, imitandosi a vicenda. A renderlo chiaro i risultati forniti da una ricerca scientifica che porta la firma dell’Università di Pisa, collaborando con la locale Scuola Superiore Sant’Anna, poi pubblicata su Communications Biology.

I test si sono concentrati sugli zebrafish, già noti agli studiosi per caratteristiche genetiche similari alle nostre, a partire dalla socialità. Tutto parte per puro caso, quando gli studiosi si sono resi conto, innanzitutto, che i pesci sbadigliassero, ma soprattutto che venissero seguiti a ruota dai propri simili, esattamente come avviene per il principio del “contagio dello sbadiglio” tra i mammiferi, come nel nostro caso. Ed è proprio nella “natura cooperativa” dei pesci che la loro attitudine a sbadigliare, trovandosi in gruppo, debba essere ricercata.

Sbadiglio dei pesci
Sbadiglio dei pesci (Ciclidi foto) – www.marinecue.it

Da dove deriva tale comportamento?

L’etologa e docente di Biologia presso l’Università di Pisa, Elisabetta Pelagi, evidenzia come la sincronizzazione tra gli individui sia indispensabile all’interno di molte classi animali al fine di aumentare la vigilanza e risultare maggiormente abili rispetto alla protezione dai predatori. Le fanno eco le parole del docente Massimiliano Andreazzoli, impiegato presso lo stesso ateneo pisano, che sottolinea come l’osservazione di questo comportamento ora getti la possibilità di apertura per due distinte ipotesi.

Vale a dire la possibilità che lo sbadiglio rappresenti un tratto ancestrale che già i primissimi vertebrati, al loro tempo, possedevano, capace di conservarsi nelle linee evolutive sino ad oggi, da un lato, affiancata dalla possibilità che, invece, questo stesso comportamento possa essere comparso all’improvviso in specie anche diametralmente differenti tra loro, rappresentando comunque un elemento cruciale in tema di coordinazione, sopravvivenza e organizzazione, dall’altro. A riportarlo è La Nazione.