I nostri antenati venivano dal mare | Lo hanno appena scoperto: discendiamo dalle spugne di mare

Spugne di mare (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Un’indagine sorprendente riapre il dibattito sulle origini della vita animale: le risposte potrebbero arrivare dal fondo del mare.
Che poi, a pensarci bene, ci siamo sempre chiesti da dove veniamo. Non tanto in senso filosofico (o sì?), ma proprio da un punto di vista *biologico*, materiale. C’è chi guarda alle scimmie, chi si perde nel DNA e chi, invece, cerca risposte in posti decisamente più… inaspettati. Tipo il fondo del mare.
Ogni tanto salta fuori una teoria che ti fa dire: “Aspetta, cosa?” E proprio quando pensavi di aver capito com’è iniziato tutto, arriva una nuova scoperta a mescolare di nuovo le carte. Da anni ormai, scienziati di tutto il mondo scavano – letteralmente e metaforicamente – nel passato remoto del nostro pianeta.
Ma non si tratta sempre di scheletri o fossili da museo. No, qui si parla di tracce microscopiche, molecole antichissime che si nascondono nelle rocce come minuscoli messaggi in bottiglia lasciati da chi c’era prima di noi.
Sì, prima degli animali che conosciamo, prima ancora delle forme di vita complesse. Un’indagine quasi forense che parte da dettagli invisibili. Il bello è che queste molecole – i cosiddetti “fossili chimici” – sono tutt’altro che semplici da interpretare.
Tanta sperimentazione
Non basta trovarle: bisogna capire da dove vengono, cosa significano, se davvero sono quello che sembrano. A volte, il rischio è di confondere un segnale biologico con una reazione chimica casuale. E allora, via con anni di controlli, di confronti, di verifiche incrociate. Perché ok l’intuizione, ma la scienza pretende prove, sempre.
Però diciamolo: l’idea che le nostre origini possano affondare le radici in qualcosa di così semplice – quasi banale – fa un certo effetto. Non è la prima volta che spunta fuori, ma ora le cose sembrano diverse. Più chiare. Più… solide. E pare che finalmente si sia arrivati a un punto di svolta, o meglio un punto importante da cui partire davvero.

Un segreto nascosto da milioni di anni
Secondo uno studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, e riportato da La Stampa, un gruppo di ricercatori del MIT avrebbe trovato qualcosa di davvero interessante. Analizzando antichissimi campioni di roccia (parliamo di roba vecchia di oltre 600 milioni di anni), sono riusciti a identificare dei composti chimici legati a delle spugne marine. Sì, quelle stesse spugne che oggi filtrano l’acqua negli oceani, apparentemente innocue ma – sorpresa – forse le prime forme di vita animale sulla Terra.
La prova? Degli sterani, molecole derivate da steroli come il colesterolo, che si sono conservati nei sedimenti per ere intere. In particolare, gli scienziati hanno trovato steroli a 30 e 31 atomi di carbonio, tipici delle demospugne. E per essere sicuri, hanno pure riprodotto quelle stesse molecole in laboratorio. Insomma, tutto torna: la chimica delle rocce, quella delle spugne moderne e i dati di sintesi coincidono. Un bel colpo, niente da dire. Questi biomarcatori sono stati trovati in rocce provenienti da posti diversissimi: Oman, Siberia, India. Tutti sedimenti vecchissimi, risalenti a un’epoca che precede addirittura l’esplosione cambriana. Un tempo in cui la Terra si stava ancora riprendendo dalle glaciazioni globali.