Altro che autostrada, il posto con più traffico al mondo è solo questo | Un crocevia importante per il mondo sul mare

Illustrazione di una città trafficata (Canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di una città trafficata (Canva FOTO) - marinecue.it

Questo è un importantissimo crocevia, uno dei più importanti al mondo. E non c’entrano le autostrade o il traffico terrestre.

Quando si parla di “crocevia marittimo”, si fa riferimento a rotte o passaggi strategici che uniscono regioni e oceani diversi, luoghi in cui traffici commerciali, culturali e strategici convergono. Questi nodi marittimi sono cruciali per i commerci internazionali e per le relazioni geopolitiche.

Tali rotte spesso passano attraverso stretti, passaggi tra isole o canali naturali: zone dove la navigazione è obbligata e dove il controllo di quel tratto può conferire un potere notevole. La presenza di questi passaggi “obbligati” rende ogni decisione navale, militare o politica particolarmente rilevante.

Da un punto di vista tecnico e operativo, i crocevia marittimi richiedono regole di traffico, sistemi di segnalazione e protocolli precisi per evitare collisioni, ingorghi o incidenti. In acque affollate, la gestione del traffico marittimo diventa fondamentale per la sicurezza.

Infine, i crocevia marittimi sono soggetti a pressioni ambientali e geopolitiche: il cambiamento climatico, l’innalzamento del livello del mare, le dispute territoriali e i blocchi marittimi possono trasformarli in punti critici di tensione o vulnerabilità.

Altro che autostrade!

Ci sono luoghi nel mondo che, più di altri, sembrano tenere in mano i fili invisibili del commercio globale. Uno di questi è il Canale di Suez, un corridoio artificiale che taglia in due l’Egitto e mette in comunicazione il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso. A prima vista può sembrare solo un lungo solco d’acqua, ma in realtà è una delle arterie più vitali per il traffico marittimo mondiale.

Ogni anno vi transitano decine di migliaia di navi, cariche delle merci più disparate: container, materie prime, combustibili, persino grano e prodotti alimentari. Si stima che circa il 12% del commercio mondiale passi da lì, una percentuale che lascia intuire quanto un eventuale blocco possa scatenare conseguenze a catena. 

Illustrazione di una nave (Canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di una nave (Canva FOTO) – marinecue.it

Qualche dettaglio in più

Come riportato da Non Solo Festa, dal punto di vista tecnico, il canale è un’opera davvero imponente: si estende per circa 193 chilometri e la sua larghezza varia fra i 205 e i 225 metri. Non ha chiuse, perché i due mari collegati si trovano allo stesso livello, e può accogliere navi con un pescaggio massimo intorno ai 20 metri.

Negli ultimi anni sono stati effettuati ampliamenti per permettere il passaggio di imbarcazioni sempre più grandi, segno evidente di come il commercio marittimo non smetta mai di crescere. Naturalmente, il transito non è gratuito: ogni nave paga un pedaggio che rappresenta una delle principali fonti di entrata per l’Egitto. Le tariffe vengono calcolate in base alla stazza e al tipo di carico, trasformando il canale non solo in un punto strategico, ma anche in un tesoro economico per il Paese che lo ospita.