ALLERTA MARE, questo sta scomparendo a vista d’occhio | Siamo ad un punto di non ritorno: in 10 anni ha perso 3 metri

Allarme totale in questo mare (Canva-Depositphotos foto) - www.marinecue.it
La natura si sta ribellando. Da bacino strategico e casa di migliaia di specie protette, questo mare potrebbe scomparire per sempre
In natura, il ciclo dell’acqua include che gli oceani del globo intero siano soggetti ad evaporazione. Si tratta di un passaggio assolutamente ordinario, che permette ad una parte dell’acqua – quindi allo stato liquido – di tramutarsi in vapore acqueo.
Quando il vapore acqueo risale verso l’atmosfera una ricca percentuale dello stesso permetterà l’origine di nuvole, che a loro volta favoriranno il verificarsi di precipitazioni, andando a riempire a loro volta i mari.
Tuttavia, la situazione che ci troviamo a vivere oggigiorno, con il costante aumento delle temperature, sta giungendo a provocare un progressivo intensificarsi di questi fenomeni, ben oltre il limite naturale con il quale abbiamo da sempre dovuto “fare i conti”.
Stiamo parlando di circostanze ben più estreme, con un quantitativo di vapore maggiore caricato verso l’atmosfera, ma soprattutto una percentuale elevata, sempre più a dismisura, di acqua prelevata dai mari.
Un disagio praticamente insanabile
Il Mar Caspio si trova correntemente alle prese con un processo che avanza spaventosamente di anno in anno. Sappiamo bene che il bacino situato alle porte dell’Asia rappresenta il più vasto del mondo ad essere totalmente chiuso: ebbene, da svariati anni a questa parte le sue acque stanno subendo un progressivo prosciugamento che ha condotto il livello idrico a registrare un livello pari a -29 metri, vale a dire ben al di sotto del minimo registrato nel corso delle precedenti annate, sfruttando metodi di rilevazioni moderne.
Dal 2020, infatti, i dati ci hanno raccontato di 30 centimetri in meno all’anno, vale a dire un ritmo sensibilmente accelerato persino rispetto agli anni precedenti (ben tre volte superiore), che comunque non avevano indicato affatto una situazione particolarmente rosea. Se la deviazione dei fiumi potrebbe, almeno inizialmente, entrare nel discorso tra le principali cause che stanno conducendo a questa situazione di non ritorno, sappiate che il motivo principale è invece da ricercare nel cambiamento climatico. Parole forti che rendono bene l’idea della gravità sono quelle pronunciate dal ricercatore Sergey Melnikov, il quale non si è fatto particolari patemi nell’affermare che “il Caspio sta letteralmente sanguinando“.

La fauna e l’economia locale in grande pericolo
L’aumento delle temperature sta infatti favorendo l’evaporazione, del lago e dei suoi immissari, tra i quali il Volga, che a pieno regime sarebbe, invece, capace di fornire circa l’80% d’acqua del mare. L‘area settentrionale del Mar Caspio, che vanta una profondità esigua pari ad appena cinque metri è ormai, di fatto, quasi un deserto: quanto ne consegue, ovviamente, è che l’ecosistema intero sta subendo ferite impossibili da sanare. Parliamo ad esempio della fauna locale, con la foca del Caspio, senza dubbio animale simbolo della riserva idrica, che potrebbe perdere per sempre più dell’80% del proprio habitat, allo stesso modo di storioni e uccelli migratori.
Il contraccolpo nei confronti dell’economia è altresì significativo, considerando come la rotta commerciale nota come “Middle Corridor“, che permette di effettuare scambi e compravendita tra la Cina e il Continente Europeo senza passare per la Russia (indispensabile nel periodo storico che stiamo sfortunatamente vivendo) potrebbe trovare intoppi significativi nella sua prosecuzione, data la riduzione della navigabilità delle acque del Caspio, per via dei disagi che stanno riguardando sia canali artificiali quali il Volga-Don, che mette in collegamento il bacino chiuso con il più occidentale Mar Nero, oltre che porti, indicati da sempre come punti di riferimento strategici, come Aktau e Baku, i quali stanno vedendo aumentare la propria distanza dalla riva. A scriverlo è Daily Galaxy.