Svolta epocale per la salvaguardia di tutti i mari | Hanno firmato il trattato dopo 20 anni: l’Italia, però, è latitante

Iniziativa mondiale

Salvare il mare (Canva) - marinecue.it

Dopo molto tempo, finalmente si redige il trattato definitivo con cui sarà possibile salvare il mare dalla disfatta totale.

Mari e oceani, son fondamentali per la vita sul nostro pianeta. Poiché ospitano milioni di specie; regolano il clima; e forniscono ossigeno e cibo a miliardi di persone. Motivo per cui, proteggerli è quindi una priorità globale.

Sebbene, plastica, sostanze chimiche, e rifiuti industriali, stiano danneggiando gravemente gli ecosistemi marini. E l’inquinamento, non solo altera l’equilibrio naturale, ma mette a rischio la salute delle specie, e quella umana.

Per salvaguardare gli oceani, è fondamentale agire sia al livello personale che comunitario. E ridurre l’uso della plastica monouso, riciclare correttamente, e sostenere iniziative di pulizia delle coste, si rivelano esser gesti concreti e efficaci.

Sensibilizzare le nuove generazioni, e promuovere politiche ambientali rigorose, contribuisce quindi a creare una coscienza collettiva. E solo combinando responsabilità individuale, impegno sociale, e innovazione tecnologica, si potranno garantire mari e oceani puliti e sani per il futuro.

Un traguardo storico

Finalmente è realtà: il “Trattato sull’alto mare“, il primo accordo vincolante per proteggere la biodiversità marina oltre le giurisdizioni nazionali, entra in vigore dopo due decenni di negoziati. La sessantesima ratifica, quella del Marocco, attuata il 19 settembre 2025, ha dunque sancito il raggiungimento del quorum necessario. Mentre l’entrata ufficiale è prevista per il 17 gennaio 2026, aprendo la strada a una protezione concreta degli ecosistemi marini, i quali coprono oltre il 70% della superficie terrestre.

Il percorso verso l’accordo è comunque iniziato nel 2004, con le prime discussioni all’ONU per tutelare l’alto mare, dove finora solo l’1% era protetto. e fra conferenze intergovernative, e risoluzioni dell’Assemblea Generale, il Trattato è quindi stato formalmente adottato nel 2023. Quantunque l’Italia, tuttavia, non abbia ancora ratificato l’accordo, rimanendo perciò assente dalle iniziative di tutela (come denunciato da Greenpeace).

Come proteggere il mare
Aree marine protette (Canva) – marinecue.it

Obiettivi e strumenti di tutela

Come riportato da wired.it, nello specifico, il trattato prevede la creazione rapida di aree marine protette; la condivisione equa delle risorse genetiche; e la valutazione preventiva degli impatti ambientali. Strumenti i quali puntano a preservare la biodiversità; a favorire la ricerca scientifica accessibile anche ai Paesi in via di sviluppo; e a regolamentare attività economiche potenzialmente dannose, come il deep-sea-mining.

Proteggere l’alto mare, quindi, significa salvaguardare l’umanità stessa. Gli oceani, regolano il clima, sostengono l’alimentazione e il turismo, e rappresentano un patrimonio culturale e spirituale. E con un valore stimato di 3 mila miliardi di dollari all’anno, la conservazione della biodiversità marina si rivela essenziale per la sopravvivenza del pianeta, richiedendo l’impegno concreto della comunità internazionale.