ADDIO VONGOLE, la Guardia Costiera le ha sequestrate tutte | Sono ritornate in mare: non le mangi più

Vongole (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Un grande quantitativo di vongole sequestrate: controlli serrati della Guardia Costiera tra porto e mare aperto.
La pesca è una di quelle cose che sembrano non cambiare mai. È parte del paesaggio, del modo di vivere. Ma, a volte, dietro le reti che si tirano a riva c’è qualcosa che non quadra. Non è solo questione di pesce, ma di equilibri delicati che vanno rispettati. E quando qualcuno forza un po’ la mano… beh, qualcosa può sfuggire.
Ci sono posti dove il mare lo senti anche quando non lo vedi. La pesca è ovunque, tra i moli, nei mercati, tra le chiacchiere di chi ci lavora. Ma tutto questo va avanti solo se ci sono delle regole chiare. Le verifiche e i controlli sono necessari, anche se possono sembrare noiosi.
Il ruolo della Guardia Costiera, in tutto questo, è tipo quello del controllore che non ti fa passare senza biglietto. Ma in mare. Verificano cosa viene pescato, quanto e in che modo, ma soprattutto se tutto quello che arriva sulle nostre tavole è sicuro. Perché, sì, pescare è importante… ma mangiare senza rischi lo è anche di più.
E poi c’è anche un altro aspetto, che spesso passa in secondo piano. Quando si pesca più del dovuto, non si rischia solo una multa, ma si mette in crisi tutto un ecosistema. Serve tempo per rigenerarsi, e se si esagera, a rimetterci non è solo chi pesca, ma chi verrà dopo. Tutti, insomma.
Tra sequestri, aste pubbliche e vongole liberate
In totale, la quantità sequestrata supera i 1100 chili di vongole. Una parte, quella che era ormai già fuori dall’acqua da un po’, è stata venduta all’asta nel mercato ittico locale — ovviamente seguendo tutte le procedure di legge. Il ricavato? Finito direttamente nelle casse dello Stato, come previsto. L’altra parte, come già detto, è stata restituita al mare.
Tutta questa storia, riportata da Corriere Romagna, rientra nelle operazioni di routine della Guardia Costiera. Servono a evitare che il mare venga svuotato e che il pesce arrivi sulle tavole senza alcun controllo. Sì, magari a qualcuno sembrerà solo burocrazia… ma in realtà è una questione di rispetto: per chi lavora onestamente, per l’ambiente e anche per chi si siede a mangiare senza sapere cosa c’è davvero nel piatto.

Un’operazione particolare
Succede quindi che, martedì 23 settembre 2025, all’alba, la Guardia Costiera di Cesenatico decida di fare un giro di controlli. Appena arrivati allo scalo, trovano su due pescherecci quasi 900 chili — 860 per la precisione — di vongole, molto oltre il limite giornaliero consentito. Il punto è che queste vongole, così com’erano, non potevano essere vendute legalmente. Nessun controllo sanitario, nessuna tracciabilità. In sostanza, potevano finire nei piatti senza che nessuno sapesse nulla della loro origine.
Ai comandanti delle due imbarcazioni è stata fatta una multa di 2.000 euro. Ma non è finita lì. Poco dopo, una segnalazione ha fatto partire un altro intervento: un battello ha intercettato, a circa un miglio dalla costa, un’altra barca con a bordo 240 chili di vongole. Stavolta, essendo ancora vive, sono state rimesse in mare.