Scoperta una nuova specie di calamaro gigante | L’hanno disturbata mentre cullava le sue uova: un comportamento mortale

Illustrazione di un calamaro gigante (Cephalopod foto) - www.marinecue.it
Un curioso gruppo di esemplari, sorpreso nell’esecuzione di un comportamento davvero strano. Domande e misteri che perdurano
Appartenenti all’ordine Teuthida, i calamari sono molluschi, biologicamente “vicini parenti” di animali quali polpi o seppie. Si caratterizzano per possedere un corpo dalla forma allungata, capace di garantire idrodinamicità e dunque di favorire un rapido movimento all’interno dell’ambiente acquatico.
Per quanto riguarda le appendici, le otto braccia sono affiancate da due tentacoli più lunghi, indispensabili nella cattura delle prede. Il loro sistema nervoso, pur essendo degli animali invertebrati, risulta essere sviluppato quasi tanto quanto quello dei vertebrati, con un sistema visivo ad hoc e capacità sensoriali significative.
L’osso di calamaro o gladio, che dir si voglia, è l’elemento che ha il compito di sostenere il corpo intero, compreso dei suoi organi, tra i quali spicca il sifone, che come il nome stesso indica permette l’espulsione di acqua a getto, finalizzando il movimento a reazione che contraddistingue proprio questi animali.
A livello puramente comportamentale, parliamo di predatori attivi il cui ruolo svolto è a dir poco indispensabile nella totalità della catena alimentare, nutrendosi di crostacei, pesci di piccole dimensioni e, addirittura, di altri molluschi.
Interrogativi ed indizi imprevedibili
All’interno del Golfo di California, il lavoro di ricerca di un gruppo di biologi marini ha condotto all’avvistamento di un calamaro di profondità intento a cullare delle uova trasparenti e di dimensioni molto elevate che neppure gli esperti avevano avuto modo di conoscere prima di allora. Inizialmente si credeva che l’animale fosse un appartenente alla famiglia delle Gonatidae, ma a seguito di un decennio di analisi e approfondimenti (il rilevamento ha avuto luogo nel 2015), gli stessi si sono allineati sulla comune posizione che si trattasse di una specie non conosciuta, obiettivo che è stato possibile raggiungere sfruttando alcuni precisi indizi presenti all’interno del filmato.
Le uova erano larghe circa 1,5 pollici (ossia approssimativamente tra i 3 i 4 centimetri), conducendo inizialmente a crescere che non si trattassero neppure di elementi riconducibili ad un calamaro di profondità. Eppure, proprio usufruendo di avvistamenti già avvenuti di esemplari di Gonatus, è stato possibile comprendere come le uova degli stessi fossero grandi all’incirca la metà rispetto a quelle appena rilevate.

Comportamenti mai osservati prima
Generalmente i Gonatus trasportano un quantitativo di uova realmente significativo, fino a 3.000 contemporaneamente, mentre nell’occasione a cui stiamo facendo riferimento non raggiungevano neppure le 40. Gli ambienti freddi e bui, come quello delle profondità del Golfo di California, raramente ospitano calamari ed è proprio il fatto di averne effettuato la cattura ad un livello particolarmente profondo ad aver segnato l’ennesima prova a carico della teoria che si trattasse di una specie non ancora conosciuta. Generalmente i calamari di profondità, comunque, rappresentano dei viventi fondamentali per la sopravvivenza delle reti alimentari oceaniche, in quanto si nutrono di pesci e invertebrati, per poi venire ingurgitati a loro volta da pesci, mammiferi o cetacei di dimensioni decisamente maggiori.
Sebbene sia stato possibile comprenderne alcune caratteristiche, anche ecologicamente parlando, i ricercatori mantengono molti dubbi. Il processo che ha inquadrato questa imprevedibile specie di calamari è inoltre parso decisamente inusuale, poiché solitamente questi esemplari non restano “a veglia” delle vuota, proteggendole dopo averle deposte, in quanto un simile comportamento può portare addirittura al rischio di decesso nelle madri. A riportare la notizia è il Sun.