Ultim’ora, i risultati del nuovo studio non lasciano dubbi | Le barriere coralline stanno scomparendo: sono già diventate la metà

Starebbe scomparendo (Sarah Ackerman-commons.wikimedia.org) - www.marinecue.it
Studio lancinante e chiarissimo: barriere coralline in via di estinzione. La Grande avrebbe già perduto quasi il 50% dei suoi coralli.
Definite come “foreste tropicali del mare”, le barriere coralline sono tra gli ecosistemi più vitali e vulnerabili del nostro pianeta. Chi ha avuto la possibilità di esplorare questi ambienti sa bene cosa intendiamo.
Nonostante la loro vastità e l’abbondanza di vita che ospitano, si tratta di strutture estremamente delicate ai cambiamenti nell’ambiente, in particolare all’innalzamento delle temperature.
Da anni scienziati e ambientalisti lanciano avvertimenti sul loro stato di salute, ma un nuovo ampio studio conferma le nostre paure più profonde e gravi.
I dati sono chiari e presentano una situazione allarmante: la Grande Barriera Corallina, patrimonio dell’umanità, sta affrontando una rapida e massiccia perdita di coralli, mettendo a rischio l’integrità di un intero ecosistema.
L’allerta globale
La causa principale di questa preoccupante diminuzione è un fenomeno noto come “sbiancamento dei coralli“. Come riportato da GeoPop, le colonie di coralli vivono in una relazione fondamentale con le alghe unicellulari, che non solo forniscono il colore, ma rappresentano anche la loro principale fonte di alimento. Quando la temperatura dell’acqua aumenta in modo anomalo a causa delle ondate di calore, questo delicato equilibrio si interrompe.
Sotto stress, i coralli espellono le alghe, rivelando il loro scheletro calcareo bianco; pertanto, la perdita di alghe porta a fame e morte del corallo. L’ultimo e ingente studio (e l’ennesimo mondiale) dell’Australian Institute of Marine Science (nota come AIMS) ha evidenziato una diminuzione della copertura corallina fino al 30,6% nella zona sud tra il 2024 e il 2025, in seguito al quinto episodio di sbiancamento di massa registrato dal 2016.

Al di là del danno ecologico
Sebbene le ondate di calore rappresentino il fattore principale, la situazione è aggravata dalla proliferazione di specie di coralli a crescita rapida che, sebbene possano sostituire quelle danneggiate, risultano anch’esse più suscettibili allo stress termico. Inoltre, predatori come le stelle marine “corona di spine” (sopra visibile) contribuiscono ai danni, anche se lo studio indica che il loro impatto è trascurabile rispetto a quello del riscaldamento globale. Come comprensibile, le ripercussioni della scomparsa dei coralli vanno ben oltre l’ambiente marino.
Circa mezzo milione di individui, tra comunità aborigene e residenti delle coste australiane, dipendono direttamente dalla barriera corallina per il loro sostentamento, che si basa sulla pesca e sul turismo. Questo declino mina un’economia che già negli anni ’90 generava miliardi di dollari australiani. In conclusione, la sopravvivenza della Grande Barriera Corallina è giunta a un momento cruciale, e dipende fortemente dalle azioni che gli esseri umani decideranno di intraprendere per combattere concretamente il cambiamento climatico, sebbene non sia facile essere ottimisti a questo punto.