Il mare non si congela | La teoria presa per buona da tutti era sbagliata: non hanno considerato questo piccolo particolare

Acqua ghiacciata (Shutterstock) - www.marinecue.it
Perché l’acqua degli oceani sembra immune dal congelamento? Questa teoria particolarmente diffusa non è così affidabile come sembrava
Vi siete mai chiesti perché nel corso dell’Inverno, alle prese con temperature anche particolarmente severe, l’acqua marina, al contrario di quanto avviene tra laghi, fiumi o semplici pozze, non riesce a ghiacciare completamente?
Si tratta di una domanda lecita, che porta con sé numerose curiosità e che si ricollega direttamente alla pratica di lancio del sale sulle strade proprio durante la stagione invernale, al fine di evitare che le strade stesse possano ghiacciare, portando a poco piacevoli slittamenti dei veicoli o a scivolamenti dei pedoni.
Sebbene praticamente tutti sappiamo ormai che l’acqua sia destinata a bollire a 100°C, ma soprattutto a ghiacciare una volta raggiunti gli 0°C, allo stesso modo, ovviamente, di temperature inferiori, perché anche quando compare il segno meno il mare risulta essere praticamente del tutto immune da questo processo?
A dirla tutta, e questo potrebbe stupire in molti, l’acqua dell’Oceano è in grado di ghiacciare, esclusivamente quando questa si localizza in specifiche latitudini destinate a temperature rigidissime nel corso dell’anno intero, come in aree quali il Mar Glaciale Artico o l’Oceano Antartico.
Una caratteristica importante da analizzare
Se è vero che l’acqua priva di sali disciolti è in grado di gelare al raggiungimento degli 0°C, diverso è il discorso che riguarda l’acqua marina, caratterizzata da una salinità cospicua. Parliamo di circa 35 grammi di sale per litro, con una salinità media corrispondente al 35% circa: è facile intuire come la presenza di sali arrivi a generare quello che viene definito abbassamento crioscopico, per cui il punto di congelamento dell’acqua diminuisce dagli 0 ai -2°C.
Inoltre, la temperatura marittima svolge un ruolo significativo in termini di rimescolamento e stratificazione delle masse d’acqua, con la superficie che può essere soggetta a raffreddamento, a maggiore densità e, per l’appunto, a mescolarsi con l’acqua più calda sita in profondità.

Quali modifiche bisognerebbe ipoteticamente apportare?
Per questo motivo appare molto difficile che il mare raggiunga temperature basse uniformemente e nell’immediato, facendo sì che il rimescolamento rallenti il congelamento. Allo stesso modo bisogna attenzionare il ruolo dei venti, capaci di spostare le masse e favorire il miscuglio, riportando la temperatura media degli oceani intorno ai 3,5 °C.
Inoltre, l’enormità dell’Oceano e il fatto che lo stesso contenga volumi d’acqua a dir poco immensi, fa sì che debba essere rimosso un quantitativo di realmente elevata per poter raffreddare l’enorme comparto idrico. Essendo, inoltre, il rapporto tra superficie e volume molto basso ed essendo i mari particolarmente profondi, favorire il congelamento potrebbe avvenire soltanto aumentando la superficie di scambio termico, così da disperdere con maggiore facilità il calore che le masse d’acqua trattengono. A scriverlo è Geopop.it.