Titanic, il film visto da tutti ha rivelato una “falsa verità” | La ricostruzione storica dice tutt’altro: hanno costruito un FALSO

Illustrazione del Titanic (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Una nuova scoperta sul Titanic ribalta una scena del film: la verità sull’ufficiale viene finalmente alla luce.
Il Titanic è uno di quei casi in cui storia e leggenda si intrecciano talmente tanto da non capire più dove finisca una e inizi l’altra. E il film di James Cameron, con tutte le sue scene iconiche e lacrime a fiumi, ha giocato un ruolo enorme nel fissare certe immagini nella memoria di tutti. Ma… quello che ci hanno fatto vedere era davvero tutto fedele a com’è andata? Spoiler: pare proprio di no.
A volte, per raccontare una storia in modo più “cinematografico”, si prendono delle libertà. Fin qui, nulla di nuovo. Il punto è che certe scelte artistiche possono lasciare un segno profondo, soprattutto se riguardano persone vere, che hanno avuto un ruolo importante in eventi tragici.
Ci sono famiglie che per anni hanno provato a far sentire la loro voce, chiedendo che si ristabilisse la verità. Ma fino ad ora, tutto si basava su racconti, testimonianze, voci più o meno confermate. Adesso però entra in scena qualcosa di diverso: la tecnologia. E con lei, anche una prospettiva completamente nuova su una figura che molti avevano giudicato senza appello.
Quando la memoria storica viene toccata così a fondo da un’opera di finzione, è normale che le cose si complichino. Non si tratta solo di errori di sceneggiatura: è una questione di rispetto, di identità, perfino di giustizia per chi non può più difendersi. E forse, dopo più di un secolo, è arrivato il momento di rimettere certe cose al loro posto.
Una prova piccola, ma potentissima
Un progetto di scansione 3D ultra dettagliato – roba da fantascienza, davvero – ha portato a galla un dettaglio che cambia completamente il modo in cui abbiamo visto il primo ufficiale del Titanic. Le immagini, messe insieme da oltre 700.000 fotografie (!) grazie alla società Magellan e al documentario Titanic: The Digital Resurrection di National Geographic, mostrano chiaramente che il davit – quella specie di gru per le scialuppe – nel suo punto era ancora sollevato.
Questo piccolo dettaglio dice tantissimo. Significa che l’ufficiale stava ancora cercando di far partire un’altra scialuppa mentre la nave ormai affondava. Altro che fuga, altro che panico: era lì, a gestire un’evacuazione, nel mezzo del caos. E questa cosa coincide con quello che avevano raccontato alcuni superstiti all’epoca, ma che per anni era stato messo in secondo piano. Il film invece lo mostrava in tutt’altro modo…

Una scena di troppo che ha fatto male
Come riporta The Sun, nel film del ’97 si vede chiaramente un ufficiale sparare su un passeggero e poi rivolgere l’arma contro sé stesso. Quel personaggio, mai nominato esplicitamente, era evidentemente ispirato a William Murdoch. E la cosa ha fatto infuriare la sua famiglia, tanto che i produttori hanno dovuto fare le valigie e andare a chiedere scusa di persona. Scott Neeson, all’epoca vicepresidente della Fox, si è presentato a Dalbeattie, il paese natale di Murdoch, e ha anche finanziato un premio scolastico con il suo nome.
James Cameron, nel commento al DVD, ha ammesso di aver sbagliato. Ha detto che Murdoch è stato uno dei più coraggiosi quella notte, riuscendo a far partire metà delle sue scialuppe quando dall’altra parte non ne avevano ancora varata una. Le nuove scansioni, oggi, danno finalmente una base concreta a questa versione. E rimettono a posto l’immagine di un uomo che, fino ad ora, era stato raccontato male.