Ritrovata la nave ospedale della Prima Guerra Mondiale | Riportati sulla terraferma numerosi reperti: per i ricercatori sono solo le briciole

Trovata in mare (thesun.co.uk/AP) - www.marinecue.it
Dopo più di un secolo, sono stati estratti oggetti dal relitto. Un insieme di beni che svela una facciata della Prima Guerra Mondiale.
La Prima Guerra Mondiale, conosciuta come “la Grande Guerra”, ha segnato un periodo di profondi cambiamenti, non solo dal punto di vista geopolitico e sociale, ma anche per quanto riguarda tecnologia e strategie belliche.
Nel mare, in particolare, il conflitto ha portato alla comparsa di armi letali, come mine e sottomarini, in grado di trasformare l’oceano in un territorio di guerra imprevedibile e rischioso.
All’interno di questo scenario, imbarcazioni che un tempo simboleggiavano progresso e opulenza furono coinvolte in un dramma di vasta portata. La storia di una di esse è rimasta a lungo sepolta nelle acque del mar Egeo.
Tuttavia, oggi, dopo oltre cento anni dal suo affondamento, il relitto ha iniziato a rivelare alcuni dei suoi segreti, fornendo un legame concreto con il passato.
La sorella “trascurata”
La vicenda dell’HMHS Britannic è strettamente legata a quella del suo famoso gemello, l’RMS Titanic. Costruito dalla medesima compagnia, era parte della classe Olympic, insieme al Titanic e al RMS Olympic. Inizialmente destinato al trasporto di passeggeri di alta classe, il Britannic fu requisito e trasformato in nave ospedale all’inizio della Prima Guerra Mondiale, diventando, per quel periodo, la più grande nave ospedale esistente.
Come riportato dal Sun, la sua avventura fu tragicamente breve. Il 21 novembre 1916, durante un viaggio nel mar Egeo, urtò una mina tedesca; affondò in meno di un’ora vicino all’isola greca di Kea. Sebbene la maggior parte dei passeggeri e dell’equipaggio riuscì a mettersi in salvo, 30 persone persero la vita quando alcune scialuppe di salvataggio vennero risucchiate dalle eliche in movimento.

La missione di recupero
Dal momento in cui il suo relitto è stato trovato nel 1975, sono state effettuate molte spedizioni, ma solo oggi, per la prima volta, un gruppo di esperti ha riportato alla luce alcuni oggetti. L’operazione, svolta a maggio e di cui i particolari sono stati resi noti solo ora, ha portato al recupero di vari oggetti che riflettono la vita a bordo. Tra i tesori trovati ci sono una campana di guardia, una lampada di segnalazione, due binocoli, vassoi di prima classe argentati, piastrelle di ceramica e un lavabo in porcellana.
La nave si trova a quasi 400 piedi di profondità e le correnti forti insieme alla scarsa visibilità hanno reso il lavoro estremamente impegnativo per i sommozzatori specializzati, ostacolando il recupero di tutti gli oggetti previsti. Gli oggetti preziosi trovati saranno esposti in una nuova collezione del Museo di Antichità Sottomarine nel porto del Pireo ad Atene.