NASA, quello che ha appena rivelato è inquietante | L’ALLERTA è GLOBALE: inondati prima che ci si possa salvare

Illustrazione di un'inondazione (canva FOTO) - marinecue.it

Illustrazione di un'inondazione (canva FOTO) - marinecue.it

Purtroppo la situazione non è delle migliori. La situazione riguarda il mondo intero, la scoperta della NASA lascia tutti perplessi.

Le inondazioni sono tra i fenomeni naturali più comuni e devastanti. Si verificano quando fiumi, laghi o mari superano gli argini naturali o artificiali, sommergendo terre abitate e coltivate. Possono scatenarsi dopo piogge intense, scioglimento rapido di neve e ghiacciai, oppure per mareggiate e tempeste.

La loro forza non sta solo nella quantità d’acqua, ma nella velocità e imprevedibilità con cui avvengono. Alcune si sviluppano lentamente, altre – come le cosiddette “flash flood” – possono travolgere un’area in poche ore o addirittura minuti, lasciando poco tempo per mettersi in salvo.

Gli effetti sono molteplici: danni alle abitazioni, alle infrastrutture, alle coltivazioni e alle riserve di acqua potabile, con conseguenze economiche e sociali durature. Anche la salute pubblica viene messa a rischio, per esempio attraverso la diffusione di malattie legate all’acqua contaminata.

Con il cambiamento climatico, eventi estremi come le inondazioni stanno diventando più frequenti e intensi. Per questo la prevenzione – dalla gestione dei bacini idrici alla pianificazione urbana – è oggi una sfida cruciale per proteggere persone, città e territori.

Mappe che guardano lontano

Immaginare il mare che avanza lentamente sulle coste non è solo un esercizio di fantasia. La NASA ha reso disponibili delle mappe interattive che permettono di osservare, quasi come in un viaggio nel tempo, quanto il livello degli oceani potrebbe crescere entro il 2150. Lo strumento, sviluppato dal Sea Level Change Team e basato sui dati dell’IPCC, offre scenari a lungo termine e invita a riflettere su quanto le scelte di oggi possano influenzare le linee costiere di domani.

L’idea è semplice ma di forte impatto: selezionando un punto della mappa, che sia una grande città marittima o una piccola isola, si possono visualizzare le stime di innalzamento decennio dopo decennio, dal 2030 al 2150. Una sorta di lente sul futuro che trasforma i grafici scientifici in immagini immediate, capaci di far percepire la concretezza del problema.

Illustrazione di un'inondazione in corso (canva FOTO) - marinecue.it
Illustrazione di un’inondazione in corso (Canva FOTO) – marinecue.it

Cosa mostrano i dati e quali rischi emergono

Secondo queste proiezioni, l’aumento del livello del mare è alimentato da processi ben identificati: lo scioglimento delle calotte polari e dei ghiacciai, l’espansione termica dell’acqua che, scaldandosi, occupa più spazio e i cambiamenti nella circolazione oceanica. È un insieme di meccanismi che agiscono lentamente ma con effetti cumulativi impressionanti.

Alcuni tratti di costa potrebbero vedere variazioni significative già entro pochi decenni, mentre entro il 2150 le differenze diventano, in diversi scenari, davvero drammatiche. Il rischio non riguarda solo terre lontane o isole sperdute: città costiere, porti e intere regioni densamente abitate potrebbero ritrovarsi a dover ridisegnare confini e infrastrutture.