In Antartide sono state fatte scoperte inquietanti | Sui fondali trovati “maiali gelatinosi”: zampe piccole e senza occhi

Un essere inquietante ( Commonwealth of Australia_AAD foto) - www.marinecue.it

Un essere inquietante ( Commonwealth of Australia_AAD foto) - www.marinecue.it

Dagli abissi ghiacciati dell’oceano antartico emergono assurde stranezze mai viste prima e davvero inquietanti. 

Là dove il ghiaccio si perde nel blu profondo, l’Antartide continua a custodire segreti che, a dire il vero, non sembrano nemmeno di questo mondo. Ogni missione in quelle acque gelide è una vera scommessa: non si sa mai cosa si troverà là sotto. A migliaia di metri di profondità, lontano dalla luce e dal rumore, ci sono creature che non conoscono il nostro sguardo. E proprio per questo, ogni nuova spedizione ha il sapore della scoperta.

Parliamoci chiaro: quando si tratta di fondali oceanici, ci rendiamo conto di sapere pochissimo. Lì sotto il mondo funziona con regole diverse, e chi ci vive si è adattato in modi così strani da sembrare uscito da un film di fantascienza. Ecco perché ogni volta che qualche strumento riesce a portare in superficie un frammento di quel mondo, la comunità scientifica si accende come a Natale.

Negli ultimi tempi, con i progressi nella tecnologia marina, è diventato possibile esplorare zone che prima erano praticamente inaccessibili. Navi attrezzate, sensori di profondità, laboratori galleggianti… insomma, roba da fantascienza anche questa. Eppure, anche con tutti questi mezzi, l’oceano antartico continua a sorprenderci. Il fondo marino è come un archivio congelato di specie mai classificate, che aspettano solo il momento giusto per farsi trovare.

E poi c’è l’emozione. Quella che provano i ricercatori quando pescano qualcosa che nessuno ha mai visto prima. Perché non si tratta solo di biologia o di dati: si tratta di vivere, in diretta, un piccolo pezzo di storia naturale. E magari, chissà, cambiare qualche riga nei libri di scienze. Questi momenti valgono mesi, a volte anni, di preparazione.

Mostriciattoli e adattamenti assurdi

Una di queste spedizioni, a bordo della nave rompighiaccio RSV Nuyina, ha davvero lasciato tutti a bocca aperta. Gli scienziati australiani, che inizialmente stavano solo facendo ricerche sul ghiaccio marino vicino al Denman Glacier, si sono trovati tra le mani… ehm, tra le reti, creature che sembrano uscite da un incubo – o da un disegno di un bambino molto fantasioso. Alcuni esemplari potrebbero non essere mai stati visti prima d’ora.

Tra le “prede” più strane c’era un animaletto chiamato dai ricercatori “jelly pig”, una sorta di cetriolo di mare con corpicino molle e zampe tozze. Sì, zampe. Il tutto senza occhi, ovviamente. Vive a oltre 5.000 metri sotto il livello del mare, dove la pressione è tipo 380 volte quella che sentiamo noi in superficie. E qui viene il bello: quando li tiri su, sembrano quasi sciogliersi, si deformano completamente. E non finisce qui.

Fondale marino (Pixabay foto) - www.marinecue.it
Fondale marino (Pixabay foto) – www.marinecue.it

Incontri del terzo tipo… ma con le zampe

Come riportato da The Sun, tra le altre scoperte c’erano anche ragni marini grandi quanto una mano e stelle marine che avrebbero fatto la loro figura a tavola come piatto da portata. Alcuni esemplari, come una minuscola farfalla di mare, sono stati messi in speciali vasche d’acqua salata sulla nave, per tenerli in vita e studiarli meglio. Una di queste ha persino deposto le uova!

Laura Herraiz Borreguero, oceanografa del CSIRO e dell’Australian Antarctic Program Partnership, ha spiegato che è la prima volta che riescono a osservare il ciclo riproduttivo di questo tipo di creatura. E l’entusiasmo a bordo era alle stelle. “Stiamo imparando cose che non abbiamo mai potuto vedere prima”, ha detto. E alla fine, è proprio questo il bello: l’oceano antartico continua a parlarci, ma solo se sappiamo ascoltarlo.