I pesci sono tutti avvelenati | Hanno appena lanciato l’allarme: rischi tanto se ne mangi anche solo uno

Pesce e pericoli (Pixabay foto) - www.marinecue.it

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Cresce la preoccupazione per la qualità del pesce: sotto accusa sostanze chimiche persistenti nei bacini d’acqua.

Il pesce, diciamolo, è sempre stato visto come sinonimo di “cibo sano”. Ti dicono che fa bene al cuore, al cervello, che è pieno di proteine buone e grassi “giusti”. Insomma, uno degli alimenti più consigliati. Ma cosa succede se anche quel filetto di trota che hai nel piatto inizia a far paura? Quando qualcosa di naturale diventa sospetto, è chiaro che c’è qualcosa che non quadra.

I nostri laghi e fiumi non sono solo luoghi da cartolina o mete per chi ama la natura. Sono anche una fonte di cibo, e che cibo. Ma negli ultimi tempi qualcosa sta cambiando. In certi punti si sono rilevate sostanze che non dovrebbero esserci, e i pesci, che sono sempre stati un po’ come delle “spie” della qualità dell’acqua, iniziano a lanciare segnali. Piccoli segnali, ma continui.

E poi c’è il problema che ognuno dice la sua. Alcune regioni tranquillizzano, altre invitano a evitare. Chi ha ragione? Quando le informazioni sono così diverse, la gente comincia a non fidarsi più. E non si tratta solo di numeri o dati tecnici: parliamo di quello che finisce nel piatto delle persone, delle famiglie, dei bambini.

Così, in mezzo a tutta questa confusione, sono tornate a farsi sentire le voci di chi lotta da anni per proteggere l’ambiente. Alcune associazioni hanno iniziato a spingere forte per cambiare le regole del gioco. Vogliono che si intervenga prima che le cose peggiorino. Non è solo un allarme ambientale, è un problema che tocca la salute di tutti.

Il cuore dell’allarme e le richieste precise

E infatti ci sono già aree dove le autorità dicono chiaramente di evitare di mangiare pesce troppo spesso, o addirittura di non mangiarlo affatto. Perché? Perché i livelli di PFAS sono alti. Queste sostanze, presenti in un sacco di oggetti comuni – dai vestiti alle pentole – non si degradano e si accumulano. Nel tempo, diventano un problema anche per chi vive nell’acqua. E per chi li mangia, ovviamente.

In campo medico i PFAS sono davvero utili, indispensabili forse. Ma per il resto – tipo giacche impermeabili o padelle antiaderenti – esistono già soluzioni alternative che dovrebbero diventare obbligatorie. Nessun catastrofismo, ma è ora di fare scelte intelligenti.

Pescato (Depositphotos foto) - www.marinecue.it
Pescato (Depositphotos foto) – www.marinecue.it

Pressioni crescenti e decisioni imminenti

Ed è proprio qui che entra in gioco la Federazione Svizzera di Pesca (FSP), come riporta Ticino News, che ha deciso di rompere il silenzio e chiamare il Parlamento all’azione. Il motivo? I PFAS – quelle sostanze chimiche “eterne” che ormai si trovano ovunque – stanno finendo nei pesci, nei laghi, nei fiumi, ovunque. E la situazione, almeno secondo loro, non è affatto sotto controllo.

La FSP ha chiesto che il tema venga messo subito sul tavolo, già alla prossima sessione parlamentare. Hanno presentato cinque mozioni per limitare l’uso e la diffusione di queste sostanze. Secondo il presidente Daniel Jositsch, se anche il pesce – uno degli alimenti più semplici e naturali – comincia a diventare pericoloso, allora significa che abbiamo superato un punto critico. Anzi, per usare le sue parole: “è solo la punta dell’iceberg”.