È finita! Ora puoi dire addio alle vongole | Quelle pescate sono tutte vuote: il responsabile è sempre lui

Vongole e pericoli (Pixabay foto) - www.marinecue.it

Vongole e pericoli (Pixabay foto) - www.marinecue.it

Sulle coste dell’Adriatico l’allarme cresce: il mare restituisce solo gusci vuoti, mentre pescatori e allevatori restano senza risposte.

Da un po’ di tempo a questa parte, lungo le coste del nord Adriatico, si respira un’aria strana. Chi ci vive lo sente: i ritmi sono cambiati, il solito via vai di pescherecci si è affievolito, e il silenzio ha preso il posto del ronzio delle draghe in azione. Un silenzio che fa rumore, soprattutto per chi col mare ci lavora ogni giorno.

Non si parla solo di economia, ma di identità, tradizione… e fatica. Gente che ha costruito la propria vita sul pescato, oggi si ritrova a guardare le reti vuote e a farsi domande. A Chioggia, a Scardovari, c’è chi lascia le barche ormeggiate da settimane. Altri si aggirano fra i pontili a osservare il mare come se fosse diventato improvvisamente un estraneo.

I racconti si somigliano tutti: qualcosa è cambiato là sotto. Il fondale pare deserto, il pesce non si vede, le vongole sembrano sparite nel nulla. Eppure fino a poco fa, quelle stesse acque erano tra le più ricche del Mediterraneo. Un equilibrio si è rotto, ma nessuno ha ancora capito come rimetterlo a posto.

Intanto, le associazioni di categoria battono i pugni. Parlano di una crisi seria, di una situazione da non sottovalutare. Perché qui non si tratta di un calo stagionale, ma di un crollo verticale, e senza interventi urgenti rischia di diventare permanente. La pesca, quella vera, rischia di rimanere solo un ricordo.

Nuove incognite nel mare italiano

A lanciare l’allarme è stata Coldiretti Pesca, come riporta ilgazzettino.it, e non con parole leggere. Lungo le coste del Veneto e dell’Emilia-Romagna stanno venendo a galla solo gusci, nient’altro. Tonnellate e tonnellate di vongole svuotate, senza più nulla dentro. Per chi vive di mare, è uno spettacolo inquietante.

La situazione è talmente grave che molte imbarcazioni sono rimaste ancorate per mancanza di lavoro. Oltre 100 draghe in Veneto, bloccate. Zero sostegni, zero prospettive. E tutto questo in un settore che vale centinaia di milioni di euro, tra acquacoltura e turismo collegato. Una vera mazzata per tutta la filiera.

Granchio blu (Pixabay foto) - www.marinecue.it
Granchio blu (Pixabay foto) – www.marinecue.it

 

Un disastro che ha un volto preciso

Ora, a voler dare un nome al colpevole, il granchio blu torna subito fuori. Lo conoscono bene i pescatori, da quando — primavera 2023 — ha cominciato a fare strage di vongole e cozze lungo tutta la costa. Nessuna zona risparmiata, neppure quelle più pregiate come Scardovari Dop.

Ma stavolta potrebbe esserci anche altro. Secondo Coldiretti Pesca, ci sarebbe da considerare il maltempo delle scorse settimane. I fiumi hanno scaricato enormi quantità di acqua dolce in mare, alterando l’equilibrio salino e rendendo difficile — se non impossibile — la sopravvivenza dei molluschi. Insomma, un mix letale tra natura impazzita e invasione animale che sta letteralmente svuotando il nostro mare.