Anche i pesci volano | Paura tra i bagnanti dopo averli visti, ma sono innocui: lo fanno per proteggersi

Un volo incredibile (canva.com) - www.marinecue.it
Per quale motivo i pesci volanti sembrano attraversare i cieli? Si tratta di una questione di difesa: approfondiamo l’argomento!
Queste creature oceaniche si staccano improvvisamente dall’acqua e, con un elegante salto, possono librarsi addirittura per centinaia di metri sopra la superficie marina.
Non si tratta di un vero e proprio volo, come avviene per gli uccelli, bensì di una straordinaria capacità di planare, resa possibile da specifici adattamenti evolutivi che perseguono un chiaro scopo.
Questa abilità, perfezionata nel corso di milioni di anni, non solo richiede una struttura corporea adatta, ma anche un’elevata coordinazione muscolare e un notevole dispendio energetico.
L’effetto visivo, esaltato dai riflessi solari e dal contrasto con le onde, rende questo fenomeno uno dei più affascinanti esempi di adattamento nel regno animale.
Anatomia dei volatori marini
Come spiegato da Geopop, i pesci volanti fanno parte della famiglia degli Exocoetidi, che include oltre 60 specie distinte. La loro forma snella e aerodinamica, insieme a grandi pinne pettorali – che in alcune varietà sembrano ali distese – consente loro di emergere dall’acqua e planare per distanze che possono arrivare a 400 metri, con altezze di fino a 6 metri. Alcune stime suggeriscono che possano raggiungere velocità di 60-70 km/h, anche se normalmente si muovono a circa 30 km/h.
La pinna caudale, caratterizzata da lobo inferiore allungato, funge da timone e assicura stabilità durante la planata. A seconda della specie, spiega la fonte, si possono riconoscere due tipi di forma corporea: il “monoplano”, con pinne pettorali molto grandi che permettono salti rapidi e verticali, e il “biplano”, in cui anche le pinne posteriori aiutano nel volo, consentendo una planata più lunga e vicina alla superficie del mare.

Una tattica di resistenza
Il volo dei pesci volanti è soprattutto una risposta evolutiva mirata a contrastare la minaccia dei predatori marini. Alcuni di loro riescono a rimanere in aria per ben 45 secondi, sfruttando le correnti d’aria e colpendo l’acqua con la coda per aumentare la spinta. Tuttavia, questa fuga porta con sé un altro rischio: quello degli uccelli marini. Gabbiani, sterne e fregate spesso li catturano mentre sono in volo, obbligando queste creature a mantenere un costante equilibrio tra le minacce sopra e sotto di loro.
Il caso dei pesci volanti è affascinante anche dal punto di vista evolutivo. La loro modalità di planata ricorda infatti quella di altre specie come scoiattoli volanti, lucertole volanti (del genere Draco), alcune rane e perfino calamari. In tutti questi esempi si tratta di un fenomeno di evoluzione convergente, secondo Geopop: specie differenti, non necessariamente imparentate, che hanno sviluppato adattamenti simili in risposta a sfide analoghe e condivise.